SPORT – NAPOLI, IL PUNTO SUL MERCATO INVERNALE

Oggi ci concentriamo, a mente fredda, su un’analisi a freddo delle operazioni di mercato che il Napoli ha messo a segno in questa finestra di mercato invernale.

La fine di un anno di alti e bassi, di speranze ed insoddisfazioni, di gioie e delusioni, vede uno spiraglio nello scoccare di un anno nuovo.
Così, finito il conto alla rovescia e stappato il primo “Dom Perignon” del 2013, è tempo di ritornare al lavoro, e di farlo nella maniera più intensa possibile e con estrema dedizione.
Sono le 7.00 del mattino del 1° gennaio 2013, nella fredda e grigia Milano si accendono le luci del “Quark” e dell’ “Atahotel Executive”, nei cui tavoli giacciono centinaia di fogli bianchi in attesa di essere sporcati d’inchiostro e di assumere valori milionari.
Via Montenapoleone è più viva che mai, le notti milanesi vedono i più grandi presidenti, calciatori e dirigenti sportivi entrare ed uscire da “Giannino” e dallo “Shatus”.<br>
È il via, è il segnale: è l’inizio di un attivissimo calciomercato nel quale il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, insieme con il suo d.s. , da grande produttore cinematografico, non può certamente prendervi parte accettando un ruolo che non figuri tra i protagonisti.
La delusione di tante aspettative prima delle feste natalizie, e in particolare l’ultimo segnale negativo di Siena, che pur terminando con una vittoria partenopea, non aveva corrisposto ai canoni abituali dell’undici di Walter Mazzarrri; e la consolazione derivante dalla riduzione della squalifica attribuita a Cannavaro e Grava, accende la voglia e la necessità del patron azzurro di vincere e convincere, di fare affidamento ad un progetto che porti il Napoli ai livelli che meriti una piazza del genere ed una squadra tanto forte, ma tanto stanca e sull’orlo di una crisi di nervi.

Difesa – Come in ogni campagna acquisti che si rispetti c’è chi viene e c’è chi va, arriva così dal Porto Rolando, grande affare per Bigon, poiché acquistato ad un prezzo inferiore rispetto a quanto imposto dai portoghesi nella scorsa stagione. Il difensore, caratterizzato da una grande esperienza all’interno del calcio europeo, fattore certamente favorevole ad un tempestivo adattamento del difensore, che potrebbe presto essere schierato da titolare al fianco di capitan Cannavaro e uno tra Gamberini o Britos.
In uscita Bruno Uvini, per il quale Mazzarri ha ritenuto opportuno un prestito ad una “minore” al fine di far acquistare esperienza ad un giovane tanto promettente, quanto ancora tanto lontano dal perfetto adattamento al difficile calcio italiano.
Finisce, inoltre, un ciclo ed una storia di vero amore tra il Napoli e Salvatore Aronica, che riapproda nella sua terra, e in un mare che non bagna più i piedi dell’imponente Vesuvio.

Centrocampo –Un ritorno di fiamma con un corteggiato e ricorteggiato Pablo Armero, stavolta, ha buon fine.
Il colombiano sbarca a Napoli dalla fredda e piccola Udine, per proiettarsi in una nuovissima piazza, tanto lontana da quella in cui era stato abituato fin’ora. Ma grandi responsabilità ed aspettative spronano, spesso, ad essere più determinati. L’ardua prova sarà quella di guadagnarsi un posto da titolare sorpassando l’amico e compagno di nazionale Juan Camilo Zuniga, creatura prediletta di Walter Mazzarri e pedina a dir poco inamovibile del suo undici. Per ora l’acquisto di Armero resta, comunque, una seconda linea che andrà ad arricchire le alternative a disposizione delle fila azzurre, perché si sa: una squadra che si prefissi di restare a certi livelli ha la necessità di far fronte alla stanchezza di undici titolare in una così ardua e continua lotta.
Per un esterno che arriva uno che va via: l’acquisto di Armero spalanca la trattativa Dossena-Palermo, che segue il compagno Aronica, la cessione assume la modalità del prestito con diritto di riscatto.

Attacco – La molla non scatta per Edu Vargas che viene ceduto in prestito al Gremio, in Brasile, un calcio sicuramente più affine al giovane sudamericano.
Non può ovviamente restare scoperto il ruolo di vice Cavani, così, tornando a palare di amori, ce ne sono alcuni che proprio non finiscono: torna l’arciere azzurro Emanuele Calaiò, che regalò ad un Napoli che ancora non aveva idea di cosa fosse l’europa dei grandi, mille e più emozioni.

Giovani – Da non trascurare l’aspetto legato ad i più piccoli, grande patrimonio. La primavera azzurra si classifica, infatti, finalista per aggiudicarsi la Tim Cup primavera in uno scontro di andata e ritorno contro la Juventus.
E proprio per questo motivo arriva nella città partenopea Josip Radosevic. Si aggiunge, così, a rinforzare un gruppo di giovani che ha dato tanti segnali positivi, in questa prima parte di stagione calcistica, il nuovo acquisto azzurro classe ’94, arrivato in prestito dall’ Hajduk Spalato. Il giovane nazionale croato comincerà a militare nella formazione primavera al fine di completare un graduale adattamento per una perfetta integrazione alla prima squadra nella prossima stagione.
Opzioni per il futuro – Nel frattempo, non sono assenti idee legate a grandi nomi.
Una super offerta flash fatta al Milan per strappare l’ormai sicuro campioncino Stephan El Shaarawy (30 milioni di euro), rifiutata dal d.s. rossonero Galliani; e l’inserimento in una lotta spietata all’assalto a Mauro Icardi, giovane talento dell’under 20 argentina, di proprietà della Sampdoria, contro Juventus ed Inter , rappresentano assolutamente segnali positivi per il futuro del Napoli.
Pallino fisso, per lo staff azzurro, resta Radja Nainggolan, il presidente ha parlato comunque di un’alternativa ancora più forte per la prossima stagione.
Le idee e la voglia di cambiare, finalmente, registro non mancano. Nel frattempo il Napoli, a pari passo con una calciomercato che procede a gonfie vele, torna a convincere ed è identificato come probabile favorito per quel titolo tanto ambito, che per la natura fortemente scaramantica partenopea sarà opportuno non menzionare.

E allora non resta altro che aspettare ed avere fiducia in un percorso che è solo al suo più acerbo inizio.

Lorenza Anceschi