La Tarantola, nel dettaglio, ha rinunciato al compenso per le nuove deleghe assegnatele dal Cda per ampliarne i poteri ed ha ridotto la propria indennità da presidente: come consigliere percepirà i 66 mila euro previsti per tutti (a seguito del taglio del 30% deciso di recente dall’azionista) e come presidente percepirà 300 mila euro. Cifra che rientra nel tetto stabilito per i manager pubblici come era nelle intenzioni Tarantola.
“Ho molto apprezzato il gesto del direttore generale e del presidente e, al riguardo, sono lieto che abbiano raccolto una sollecitazione mossa non soltanto formalmente da me in seno al consiglio di amministrazione, ma anche poi da tanti altri rappresentanti del mondo politico e della società civile”, scrive in una nota il consigliere d’amministrazione della Rai, Antonio Verro.
“Nutro profonda stima -continua- per i nuovi vertici e sono certo che in futuro, se sapranno ascoltare e conciliare tutte le posizioni espresse in primis dal Consiglio e dalle varie componenti aziendali, si aprira’ davvero una nuova fase di rilancio per la Rai”.