Cristian Fernandez: il tredicenne che rischia il carcere a vita

Tredici anni appena compiuti e rischia di passare il resto della sua vita in carcere. E’ la storia di Cristian Fernandez, il ragazzino di Jacksonville, in Florida, accusato di avere ucciso il fratellino di due anni con un pugno alla testa. Già condannato in primo grado, adesso la Corte vuole giudicarlo come un adulto. E l’America si spacca.

Bambini o killer in erba? A fine 2007, secondo il Bureau of Justice americano, erano 86.927 i minori in carcere. Recentemente, dal 2000 in poi, 47 Stati hanno reso più facile l’accesso al trattamento da adulti per i minori, inasprendo la linea per quanto riguarda il sistema di giustizia giovanile. Cosa che ha generato una serie di polemiche e ha mosso gli attivisti a denunciare trattamenti “iniqui” con danni incalcolabili su quelli che sono ancora dei “bambini”. E nel 2005 la Corte Suprema ha vietato la pena capitale per i criminali che al momento del reato non avevano acora compituo 18 anni.

Il caso di Cristian Fernandez ha però ulteriormente esasperato i toni. Secondo l’organizzazione Free Child Project, ci sono solo 6 Paesi al mondo che hanno condannato alla pena di morte dei minori negli ultimi 15 anni, e questi sono, oltre gli Stati Uniti, l’Iran, il Pakistan, l’Arabia Saudita, lo Yemen e la Nigeri, tutti Paesi per i quali è difficile accedere a dati reali sulla carcerazione minorile.

Cristian Fernandez non rischia la pena di morte, ma una condanna all’ergastolo sì. In molti chiedono che sia giudicato come un minore e non come un adulto e possa quindi essere condannato a un massimo 36 mesi di detenzione. Ma il procuratore generale non è della stessa opinione e chiederà il carcere a vita, senza la possibilità di uscire su parola, in quanto il crimine viene considerato particolarmente efferato e il tredicenne rappresenta “un pericolo per la società“.

Filippine. Minori in carcere

In sostegno di Cristian Fernandez si è mossa anche la rete. Un gruppo è stato creato su Facebook, (Support Cristian Fernandez) e sono in molti a chiedere che il teenager venga giudicato per quello che è. Inoltre, sono in tanti a credere che la vera colpevole della morte del fratellino di Cristian, David Gallariago, sia la madre Susan, sotto processo per negligenza.

Il piccolo è morto in seguito alla frattura violenta del cranio e aveva delle ecchimosi attorno agli occhi. La madre, in un primo momento, ha dichiarato che Cristian non c’entrava con quanto accaduto e che David era caduto mentre giocava in un parco. Una dinamica smentita dalle prove autoptiche.

Il caso Fernandez è stato paragonato a quello di Lionel Tate, che nel 1999 – all’età di 12 anni – è stato condannato per omicidio di primo grado in seguito alla morte per percosse di una bambina di 6 anni in Florida. All’età di 14 anni, Lionel Tate è diventato il più giovane criminale ad essere mai stato condannato all’ergastolo negli Stati Uniti. La sentenza fu poi ribaltata in appello, ma 7 anni dopo, nel 2007, il ragazzo fu nuovamente arrestato per un furto con scasso, quando aveva già raggiunto la maggiore età.

Ma il più giovane ad essere condannato per omicidio negli Usa è Nathaniel Abraham. Aveva 11 anni e 9 mesi, poco più giovane di Fernandez, quando con un fucile uccise un diciottenne alla periferia di Detroit. I casi di violenza minorile sono innumerevoli e spesso l’opinione pubblica si spacca sulla “punizione” da comminare ai loro autori. Come nel caso di un tredicenne arrestato a ottobre del 2011 per avere stuprato una bimba di 5 anni in un parcheggio del Mc Donald’s in Ohio.

E anche in Europa la situazione non è differente. La palma del Paese più severo contro i crimini dei minori è la Gran Bretagna, dove a dicembre del 2011 risultavano 1.444 minori in carcere. La maggior parte di loro sono accusati di crimini violenti, dagli stupri agli omicidi. E tanti di quelli in carcere non sopportano il trattamento da “adulti” che gli viene riservato. A gennaio di quest’anno, nel giro di una settimana, in due prigioni britanniche sono morti due ragazzi, di 17 e 15 anni.

Entrambi si sono suicidati. I genitori degli adolescenti hanno denunciato le autorità per il trattamento riservato ai loro “bambini” nei rispettivi istituti di detenzione, scatenando una polemica sui metodi troppo duri del governo, che non tiene in considerazione la fragilità di detenuti che non sono ancora adulti.

fonte: Cristian Fernandez: il tredicenne che rischia il carcere a vita – LA STORIA – Panorama.