Polverini, shopping in centro con auto blu ”Era la scorta, chiedo la sospensione”

 La Rete si scatena contro Renata Polverini dopo la denuncia su un social network di una motociclista che avrebbe vista la governatrice dimissionaria del Lazio, a bordo dell’auto blu, passare contromano su via del Corso diretta verso un negozio di scarpe. La notizia è rimbalzata sul web suscitando polemiche e reazioni indignate su Facebook e Twitter.E in serata arriva la precisazione dell’ufficio stampa della Regione Lazio ”L’auto su cui viaggia la presidente della Regione Lazio non è una ‘auto blu’, bensì un mezzo adibito al servizio di tutela con a bordo due agenti di polizia” incaricati di ”garantire la sicurezza della sua persona sottoposta a tutela dal 2008. Tutela che comporta obbligatoriamente la presenza e la vigilanza degli agenti di scorta durante l’arco dell’intera giornata ed in ogni spostamento, come previsto per tutte le persone cui è assegnato un servizio di tutela”.

L’ufficio stampa della Regione Lazio comunica inoltre che la presidente Polverini ha scritto al prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro una lettera, chiedendo ”la sospensione del servizio di tutela”.

”Sono, purtroppo, costretta, mio malgrado – si legge nel testo – anche in considerazione delle notizie diffuse in giornata da diversi organi di informazione, a rappresentarle l’esigenza di una sospensione dell’assegnazione del servizio di tutela per me previsto dalle Autorità competenti, peraltro, senza che io abbia mai avanzato formale istanza in tal senso. Con i più cordiali saluti”.

Intanto l’opposizione è partita all’attacco. E’ ”una vergogna totale” ha tuonato il segretario del Pd RomaMarco Miccoli. ”La Regione è ferma da oltre venti giorni in attesa del voto e la presidente impiega il suo tempo e i mezzi messi a disposizione dallo Stato e pagati con i soldi dei contribuenti per acquistare alcuni capi del guardaroba personale. Polverini smentisca o se ne vada. O meglio alzi i tacchi… nuovi“.

Il senatore dell’Idv Stefano Pedica ha annunciato “un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti perché la presidente dimissionaria non ha alcun diritto di sperperare i soldi dei cittadini“.