Pd, Bersani: ”Primarie entro fine anno” Renzi: ”Vuole metterci in saccoccia”

Le primarie si terranno “in una ragionevole distanza dalle elezioni e cioè entro la fine dell’anno”. A chiarirlo è stato oggi Pier Luigi Bersani intervenendo all’assemblea del Pd. “Non le faremo da soli e dunque i tempi e i modi non li possiamo decidere da soli”, spiega. “Non si parlerà del Pd, non sarà il congresso del Pd. Si parlerà di Italia e di governo del Paese”, precisa il segretario.

Ricordando che la Direzione ha indicato “un criterio di apertura, un criterio che suggerisce di privilegiare l’allargamento della partecipazione piuttosto che l’allestimento di barriere”, Bersani aggiunge: “chiedo che la mia non sia una candidatura esclusiva. Avremo dunque modo, nel tempo giusto, subito dopo la ripresa, di investire l’Assemblea dei temi regolamentari e statutari e di prendere assieme le decisioni conseguenti”.

Commentando all’Adnkronos la ‘strategia’ del segretario di rinviare a dopo l’estate la messa a punto delle primarie, Matteo Renzi sottolinea: “Rinviando il discorso sulle primarie tutto a settembre, Bersani pensa di metterci in saccoccia. Si sbaglia di brutto peché noi in questo mese ci organizziamo, ci organizziamo sul territorio e a settembre siamo pronti”.

“Se pensa di metterci in saccoccia – ripete il sindaco di Firenze – si sbaglia. Ha interrotto ogni contatto. Fa sapere che si rinvia tutto a dopo l’estate. Nessun problema. Noi intanto ci organizziamo. Non siamo mica come Alfano…”.

All’assemblea del Pd Bersani parla anche della ridiscesa in campo di Silvio Berlusconi. “Liste di fantasia, partiti per procura, leadership invisibili e senza controllo o agghiaccianti ritorni… Perché se gli italiani scelgono soluzioni avventurose o disperate gli altri dovrebbero scommettere su di noi?”, sottolinea.

“Perché mai – aggiunge – non dico uno speculatore, ma un onesto risparmiatore del mondo dovrebbe prestarci soldi, se in Italia prendesse voti chi dice (un giorno sì e l’altro no) che bisogna uscire dall’Euro, scherzando con la prospettiva di un drammatico impoverimento di milioni e milioni di persone; o se prendesse voti chi dice che non dobbiamo pagare i debiti. Perché mai quel risparmiatore dovrebbe aver fiducia nell’Italia se l’Italia di nuovo scegliesse la strada dell’eccezionalismo, di soluzioni sconosciute alle democrazie del mondo?”.

Quindi, sottolinea il segretario del Pd, “tocca noi. Tocca a noi risvegliare una riscossa democratica e civica, il senso di una responsabilità comune, l’orgoglio di essere italiani ed europei, l’idea di una politica fatta di gente seria, sobria e perbene; di una politica che conosce la vita comune, la frequenta, la sa interpretare. Dunque, una risposta democratica, civica, riformatrice. E una risposta di governo”.

La “colpa” di chi ci ha portato nella crisi in cui versa il Paese è “il decennio berlusconiano e leghista – insiste -, dieci anni di favole e di svago, dieci anni conclusi con un patto di emergenza stretto con l’Unione Europea, non da Monti, ma da Berlusconi e Tremonti, un patto di cui mese dopo mese sentiamo il peso drammatico”.

“L’ho già detto: il pompiere può anche fare degli errori ma non è lui che ha appiccato il fuoco e sarebbe curioso che colui che ha appiccato il fuoco si permettesse adesso di fare le pulci al pompiere che comunque ha impedito che il fuoco dilagasse”, afferma. E’ compito del Pd “organizzare il campo dei democratici e dei progressisti”, sottolinea.

Bersani traccia la ‘road map’ per la costruzione dell’alternativa, gettando le fondamenta di quella ‘Carta di intenti’ che servirà anche a definire il profilo del Pd di governo e determinare il perimetro delle alleanze. “Non promettiamo l’impossibile, non raccontiamo favole”, sottolinea. Innanzi tutto, ha spiegato Bersani, “la buona politica deve accompagnare la riscossa del Paese” e bisogna “legare il rigore al cambiamento e alla crescita”. Poi il leader dem ha chiarito che il Pd crede in una “democrazia che rifiuta ogni scorciatoia” e in una “politica più sobria, meno invasiva e che costi meno”.

Parlando della legge elettorale, Bersani spiega: “Davanti alle preclusioni della destra” sul doppio turno “non ci arrendiamo all’idea di tenerci il Porcellum che, lo abbiamo ripetuto mille volte, è una causa principe del discredito della politica. Siamo pronti a ragionare su soluzioni di compromesso”.

L’Assemblea del Pd ha approvato la relazione di Bersani con un voto contrario e cinque astenuti.

L’Assemblea ha anche dato il via libera a un ordine del giorno della presidenza in cui, tra l’altro, si prevedono le primarie per i parlamentari e si impegna la Direzione a “rispettare rigorosamente” i limiti previsti dallo statuto per chi ha “superato i quindici anni di mandato parlamentare”.

In conseguenza di ciò, sono stati dichiarati inammissibili gli odg presentati dai singoli delegati, come Pippo Civati e Sandro Gozi, sugli stessi temi. Per quel che riguarda, invece, l’odg presentato sempre da Civati per fissare una data precisa per le primarie per la premiership, è stato dichiarato decaduto in conseguenza del voto dell’Assemblea sulla relazione del segretario che, tra le altre cose, fissava anche i termini per le stesse primarie.

fonte: Pd, Bersani: ”Primarie entro fine anno” Renzi: ”Vuole metterci in saccoccia” – Adnkronos Politica.