Poco dopo le 21, come ricostruito dalla Polizia, una volante è arrivata nell’abitazione dei Licata dove ha trovato la porta d’ingresso crivellata di colpi. All’una circa, dopo ore di ‘trattativa’, è arrivato anche il personale della Squadra mobile di Caltanissetta. Sono continuati i tentativi di persuasione del disoccupato ma sono stati inutili. Nel frattempo è tornata sul posto la madre in compagnia di uno psichiatra dell’Asp 7 di Gela, ma i tentativi sono andati a vuoto.
Intorno alle tre i poliziotti hanno fatto irruzione nell’appartamento dell’uomo, trovando il padre disabile a letto. Ma Giuseppe Licata ha ricominciato a sparare, stavolta contro i poliziotti. Un agente è rimasto gravemente ferito a un occhio. Altri poliziotti sono rimasti feriti nella colluttazione con il disoccupato sempre più agitato.
Dopo l’ennesimo tentativo, i poliziotti hanno ucciso l’uomo, colpendolo alla testa. Licata è morto imbracciando ancora il fucile. Le tasche erano piene di cartucce calibro 12. Il fucile, marca Beretta, calibro 12 è risultato regolarmente denunciato.
L’agente ferito è stato trasportato all’ospedale Garibaldi di Catania dove è stato sottoposto a un intervento all’occhio. Per lui la prognosi è riservata.
La Procura di Gela ha aperto un’inchiesta.