La giornata diventa subito caldissima e mentre il presidente della Comunità Montana, Sandro Plano, scrive un telegramma al prefetto di Torino, Alberto Di Pace, per chiedere una sospensione dei lavori dei cantieri di Chiomonte, in Val Susa scattano la protesta e la mobilitazione che presto si estendono a Torino e in almeno un’altra cinquantina di città italiane. A Roma, Bologna e Pisa, vengono bloccate le stazioni ferroviarie ma già da mezzogiorno è la valle di Susa a essere paralizzata e, praticamente, tagliata in due: centinaia di No Tav bloccano l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, le statali 24 del Monginevro e la 25 della Val di Susa. Una manifestante viene investita da un automobilista che tenta di forzare i blocchi. Altri blocchi verranno annunciati in serata all’assemblea del movimento, a Chianocco (Torino). L’intenzione è quella di impedire i cambi di turno delle forze dell’ordine. Il pool di legali che assistono il movimento No Tav e la Comunità Montana annunciano battaglia. “L’ordinanza prefettizia che ha consentito l’allargamento del cantiere è illegittima – afferma l’avvocato Massimo Bongiovanni – perché non tiene conto dei dettami indicati dalla Corte Costituzionale che riguardano i limiti di utilizzo di questo potere”. Fonti vicine alla Ltf, la società che gestisce il progetto preliminare della nuova Torino-LIone, precisano quella di oggi é stata una pura operazione di recinzione dell’area mentre i lavori veri e propri cominceranno solo quando sarà stato completato l’iter per l’occupazione temporanea e per l’avviso degli espropri. Il comitato provinciale per la sicurezza, riunito a Torino, indica che si deve andare avanti.
“Non sussistono – spiega una fonte della Provincia di Torino – le ragioni per fermare le procedure essendosi trattato di un episodio isolato”. I sindaci della Valle di Susa incontreranno domani sera il prefetto, a Torino, e chiederanno la sospensione dei lavori per ragioni di ordine pubblico. Nell’incontro – rivela Nilo Durbiano, sindaco di Venaus – gli amministratori locali chiederanno al Governo lo stop dei lavori al cantiere. La stessa richiesta arriva nel corso della giornata dai leader nazionali e locali dei partiti della sinistra, mentre i leader di Pd, Pdl, Udc (Pierferdinando Casini era oggi a Torino per la presentazione di un libro) e Lega (con il Presidente della Regione, Roberto Cota) non hanno dubbi sulla necessità di andare avanti nella costruzione della ferrovia. Al momento Palazzo Chigi, si ragiona in ambienti della maggioranza, non sembra intenzionato a prendere posizione sull’argomento. Su un punto, però, tutti sono d’accordo: la solidarietà umana per Luca Abbà , l’anarchico della Val Susa che rischia la vita per fermare il supertreno. Bisognerà aspettare ancora due o tre giorni per sapere se riuscirà a salvarsi.
fonte:Â Fulminato sul traliccio, resta grave leader No Tav – Cronaca – ANSA.it.