Csm: no a trasferimento Esposito Pdl insorge: la casta si autoassolve

berlusconi_sentenza_esposito_fermo2--400x300L’intervista del giudice Antonio Esposito è stata ”inopportuna”, ma non ci sono i presupposti per il trasferimento ex art. 2, ovvero per incompatibilità ambientale. Lo scrive la Prima Commissione del Csm.

La I Commissione ha chiesto al Plenum di archiviare la pratica di trasferimento d’ufficio per incompatibilità a carico del presidente del collegio feriale della Cassazione che il 1 agosto scorso ha condannato definitivamente per frode fiscale Silvio Berlusconi al processo sui diritti tv. Un fascicolo era stato aperto dopo l’intervista del giudice al ‘Mattino’: Esposito era accusato di avere anticipato le motivazioni della sentenza.

Nella delibera, la I Commissione di Palazzo dei Marescialli rileva che l”’esternazione” di Esposito, ”pur particolarmente vistosa, inopportuna – come stigmatizzato dal Primo Presidente della Corte di Cassazione nella sua relazione del 6 agosto 2013 – e intempestiva, non può di per sé integrare gli effetti descritti e richiesti dalla disposizione di legge. E’ in altre parole l’episodicità del comportamento a far ritenere che, nel caso in questione, non siano integrati i presupposti per l’applicazione della procedura di trasferimento per incompatibilità ambientale o funzionale”.

Insorge il Pdl. Renato Brunetta, capogruppo alla Camera, parla di decisione ”scontata”. ”Non avevamo alcun dubbio. Ai giudici tutto è permesso. Sono loro la vera casta…” scrive su Twitter.

All’attacco della ”casta” anche Luca D’Alessandro, del Pdl, segretario della commissione Giustizia della Camera. “Ancora una volta – afferma – la casta in toga si autoassolve in modo vergognoso. Ma il dato certo e inattaccabile è che il giudice Esposito ha commesso un illecito disciplinare, cancellando così ogni parvenza di credibilità alla sentenza che ha emesso”.

Per il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani, quella del Csm è ”una decisione quanto meno discutibile, che getta un’ulteriore ombra su una vicenda dove ha regnato fin dall’inizio il pregiudizio nei confronti del presidente Berlusconi. In un Paese normale, con una giustizia normale, anticipare in un’intervista le motivazioni di una sentenza prima che siano depositate sarebbe un fatto gravissimo. Da noi, invece, può accadere anche questo. L’ennesima anomalia di un sistema che ha bisogno di profonde modifiche”, conclude Schifani.

A replicare è lo stesso vicepresidente del Csm, Michele Vietti. “Mi pare che i commenti fatti su questa materia risentano di qualche confusione e di una notevole disinformazione – sottolinea Vietti – Vorrei ricordare che la Prima Commissione del Csm è presieduta da un laico, il consigliere Annibale Marini eletto dal Parlamento, quindi fini a prova contraria non appartenente alla ‘casta dei magistrati'”.

FONTE: Csm: no a trasferimento Esposito Pdl insorge: la casta si autoassolve – Adnkronos Cronaca.