Bon ton d’obbligo in Laguna A Venezia arrivano i ‘San Marco Guardian’

Sono passati 30 anni dalle battaglie contro i saccopelisti messe in campo, in molti lo ricordano ancora, dall’assessore di ferro Piero Rosasalva. Nel pieno degli anni ’80 con azioni personali e clamorose alla fine sono stati fatti sloggiare da Venezia dato che ne deturpavano il decoro. Da allora le iniziative per difendere la città da comportamenti poco ortodossi si sono susseguite senza soluzione di continuità senza però portare ad una soluzione radicale del problema.

I turisti aumentano, anche se gli italiani sono in calo sempre di più, lasciando il posto al resto del mondo: ognuno con abitudini diverse. Per cercare di uniformare i comportamenti alle regole base della sana convivenza comune in una città unica e fragile come nessuna al mondo ecco le ultime novità messe in campo dall Giunta guidata da Giorgio Orsoni, in ordine di tempo, sono la mascotte Leo e i San Marco Guardians.

Grazie a Leo manifesti, depliants e locandine mettono al corrente i turisti, ma anche i residenti, di quelle che sono le buone pratiche per vivere una città unica e delicatissima secondo lo slogan ”Venezia è anche tua, rispettala”.

”Si è arrivati – spiega l’assessore al commercio del Comune Carla Rey – ad identificare dieci suggerimenti da seguire quando si circola in città. Dalla condivisione di queste buone pratiche, con risorse tutte interne al Comune, abbiamo poi dato una forma al progetto”: ne sono risultate 10 vignette in cui Leo, il protagonista, invita in modo accattivante, ma fermo, a non sporcare o imbrattare, dà indicazioni varie (dal pranzo al sacco all’abbigliamento, dai percorsi in caso di acqua alta ai divieti di dare da mangiare ai colombi, ad alimentare il commercio abusivo, o a disturbare la quiete pubblica) e invita a non bloccare la viabilità nelle calli o a intasare i vaporetti. Il progetto è stato sviluppato con l’aiuto di giovani studenti (ragazzi dell’Istituto Tecnico Turistico Francesco Algarotti).

”Si tratta di temi sentiti particolarmente dai ragazzi – ha spiegato Rey – che danno un segnale importante, proprio perché forniscono il punto di vista di giovani cittadini che saranno gli operatori del turismo di domani”. Nato nel 2010, il progetto ha infatti coinvolto una cinquantina di alunni di quarta e quinta, oltre a tre docenti e al dirigente scolastico, ai quali è stato chiesto di valutare quali fossero le buone norme da applicare per chi vive o visita Venezia.

Successivamente i ragazzi hanno prodotto un questionario in diverse lingue per testare se, alle tematiche da loro individuate, fossero corrisposti bisogni reali: le 600 interviste raccolte tra residenti e turisti hanno confermato le loro osservazioni e fornito indicazioni utili sulle lingue in cui far tradurre i messaggi. Per il lancio della campagna sono stati prodotti ad ora 600 poster che riportano tutte le 10 vignette e i relativi messaggi, tradotti in 7 lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, giapponese e russo), 400 locandine relative ad ogni singolo messaggio e 1500 opuscoli che contengono anche una piantina della città.

Questo è quanto sul fronte della prevenzione. Ma ci sono anche coloro che sono destinati all’azione: sono i San Marco Guardian pronti a sanzionare verbalmente i turisti meno educati. L’iniziativa non è nuova: negli anni scorsi un servizio analogo era comparso sotto altri nomi, affidato a volontari che però, spesso, rimettevano il mandato dopo qualche giorno di lavoro viste le reazioni poco carine dei turisti che non gradivano vedersi apostrofare da sconosciuti. Ma il modello creato quest’anno ha la peculiarità di essere addirittura stato assunto come progetto pilota nell’ambito della sicurezza, monitorato da Prefettura e Ministero degli Interni: ”un’esperienza positiva di collaborazione tra pubblico e privato – spiega il direttore generale del Comune di Venezia, Marco Agostini – con la presenza di personale qualificato, che sta dando il risultato di una Piazza più in ordine”. Il compito dei Guardian non è certo quello di sostituire gli agenti della Polizia municipale, ma ”di fare opera di dissuasione, informazione, buona educazione”, coadiuvando, in tal modo, gli agenti della Polizia locale.

Alla fine i guardiani, vestiti con una inconfondibile maglietta arancione, comunque hanno collezionato una serie curiosa di esperienze di comportamenti poco decorosi: dal picnic, con tanto di tovaglia, svariate portate e dolce finale, allestito sui gradini che circondano la piazza, a mamme avventurose che utilizzano le fontanelle che servono ai piccioni (i pochi rimasti) per abbeverarsi per lavare il sederino dei propri bambini, per passare a chi si stende in piena piazza per riposare, prendere il sole, e addirittura procedere con un rumoroso e quantomai teatrale pedicure completo.

A parte questi episodi, i Guardians hanno consentito di eliminare, oltre ad una certa quota di maleducati, anche i venditori abusivi, calati drasticamente anche i reati tipicamente legati al turismo come, ad esempio, i borseggi che sono stato un problema molto serio gli scorsi anni. Tra le peculiarità di San Marco anche la presenza, per il periodo di caldo e di elevato flusso, un punto di primo soccorso: “È molto importante – spiega ancora l’assessore Rey – avere un presidio che faccia da filtro, in momenti di grande afflusso turistico, alle richieste di interventi sanitari, senza che questi gravino tutti sul Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile”.

fonte: Bon ton d’obbligo in Laguna A Venezia arrivano i ‘San Marco Guardian’ – Adnkronos Cronaca.