Biomasse termiche per scaldarsi, economiche ma inquinano più del Gpl

caminetto--400x300Con la crisi economica, per il riscaldamento gli italiani tornano a preferire caminetti e stufe a legna nel tentativo di tagliare il prezzo della bolletta. Una scelta però che non premia l’ambiente, almeno secondo quanto rileva la ricerca Nomisma Energia presentata oggi a Roma al convegno ”I combustibili da riscaldamento in Italia – Riflessi economici e ambientali”, promosso da Assogasliquidi. Il cambiamento nelle abitudini degli italiani è dimostrato da un aumento record di consumi (20 milioni di tonnellate nel 2012) e di importazioni (+26 % nei primi mesi del 2012) di legna, pellet e cippato, le cosiddette biomasse termiche.

Incremento che si spiega col costo ridotto del prodotto rispetto ai combustibili tradizionali, in gran parte dovuto al loro regime fiscale. Le biomasse godono infatti di Iva agevolata e non pagano le accise che invece gravano sui combustibili tradizionali che, oltre alle accise, pagano l’Iva a prezzo pieno: così la tassazione sulle biomasse è di 2-5 euro/MWh contro valori fino a 67 euro/MWh per le fonti tradizionali.

”Questo trend dei consumi, purtroppo, non è in linea con le nostre esigenze ambientali che sono prima di tutto quello di pulire l’aria delle nostre città, e della nostra Pianura Padana, dal particolato fine”, spiega Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. Il confronto tra i combustibili, secondo Nomisma Energia, rileva infatti che le biomasse termiche emettono bruciando, anche nelle migliori condizioni, oltre 1000 volte più particolato fine delle fonti gassose come il Gpl.

 

fonte: Biomasse termiche per scaldarsi, economiche ma inquinano più del Gpl – Adnkronos Prometeo Sostenibilità Risorse.