Addio al cardinale Martini, simbolo della Chiesa del dialogo

E’ morto il cardinale Carlo Maria Martini. Ne dà notizia l’arcidiocesi di Milano. Il porporato era ricoverato presso l’infermeria dell’Aloisianum, l’Istituto universitario di studi filosofici della Compagnia di Gesù a Gallarate, in provincia di Varese.

Se ne va ”un maestro dell’annuncio e della testimonianza del Vangelo nella nostra epoca. Un Padre della Chiesa dei nostri tempi” ha detto all’Adnkronos padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede.

”Ricordo i due pilastri della sua spiritualità: la parola di Dio e gli esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola – prosegue padre Lombardi – erano la sua radice come gesuita. Nella scuola della ricerca di Dio in tutte le cose”. ”La sua lezione – sottolinea – è anche essere stato una persona capace di avvicinarsi a tutti, aperto al dialogo senza riserve. Grande capacità di trovare punti d’incontro con gli altri”. Martini, conclude, ”si era preparato nella fede a questo incontro con Dio. Il Papa è informato, ha seguito con le sue preghiere l’agonia del cardinale”.

Le condizioni del cardinale, 85 anni, da tempo malato di Parkinson, si erano aggravate ed era entrato in fase terminale. ”Dopo un’ultima crisi, cominciata a metà agosto, non è più stato in grado di deglutire né cibi solidi né liquidi. Ma è rimasto lucido fino all’ultimo e ha rifiutato ogni forma di accanimento terapeutico”, ha detto all’Adnkronos Salute il neurologo Gianni Pezzoli, responsabile del Centro per la malattia di Parkinson e i disturbi del movimento degli Istituti clinici di perfezionamento (Icp) di Milano, che da anni ha avuto in cura l’arcivescovo emerito di Milano. Il neurologo, cofondatore e presidente dell’Associazione italiana parkinsoniani (Aip), ha seguito l’arcivescovo emerito “negli ultimi 10 anni” e l’ha visto anche questa mattina.

Nel 2002 il cardinal Martini aveva scelto di vivere a Gerusalemme ed è tornato in Italia nel 2008 “per complicanze non necessariamente legate alla sua patologia. Va infatti considerata anche l’età anagrafica”, ha precisato Pezzoli. “Fino al rientro in Italia le sue condizioni sono rimaste discrete, ma il cardinale ha cercato di vivere una vita normale fino all’ultimo, praticamente fino all’ultima crisi”.

“Dopo un episodio di disfagia acuta – ha continuato il neurologo – il cardinal Martini non è più stato in grado di deglutire nulla ed è stato sottoposto a terapia parenterale idratante. Ma non ha voluto alcun altro ausilio: né la Peg, il tubicino per l’alimentazione artificiale che viene inserito nell’addome, né il sondino naso-gastrico. E’ rimasto lucido fino alle ultime ore e ha rifiutato tutto ciò che ritiene accanimento terapeutico”.

Entrato nella Compagnia di Gesù a soli 17 anni, sacerdote a 25, il cardinale Martini è stato rettore del Pontificio Istituto Biblico e poi della Pontificia Università Gregoriana, prima di diventare arcivescovo di Milano nel 1980, ruolo che ha coperto fino al 2002. Tra le sue iniziative più importanti l’introduzione in Diocesi della ”Scuola della Parola”, per accostare i laici alla Sacra Scrittura con il metodo della Lectio divina, e la ”Cattedra dei non credenti”, serie di incontri rivolti a persone in ricerca della verità.

I funerali verranno celebrati lunedì 3 settembre, alle ore 16, in Duomo a Milano. Per quel giorno il Comune di Milano ha proclamato il lutto cittadino. L’Arcivescovo, il Consiglio episcopale e il Capitolo della Cattedrale accoglieranno la salma del cardinale Martini in Duomo a Milano sabato 1 settembre alle ore 12.00. Da quel momento sarà possibile renderle omaggio sino ai funerali. Per le celebrazioni eucaristiche di domenica 2 settembre l’Ufficio liturgico della Curia predisporrà intenzioni di preghiera particolari.

Unanime il cordoglio del mondo politico e istituzionale. ”La scomparsa del Cardinale Carlo Maria Martini è una dolorosa, grave perdita non solo per la Chiesa e per il mondo cattolico ma per l’Italia, il paese di cui era figlio e cui ha dedicato tanta parte del suo impegno e del suo insegnamento” è l’omaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio. “Nella metropoli lombarda ha lasciato l’impronta profonda della sua attività pastorale così ispirata e socialmente sensibile. La sua sapienza e la sua visione universale si sono proiettate nell’area più vasta della Cristianità e lungo i percorsi innovativi del dialogo inter-religioso. Anche negli ultimi anni di personale sofferenza ha saputo dialogare con gli italiani da grande maestro di vita intellettuale e morale”, aggiunge il capo dello Stato. “Personalmente conservo incancellabile il ricordo dei numerosi incontri e colloqui che ebbi con lui, nella sede della diocesi milanese, da Presidente della Camera e ancor più, da Ministro dell’Interno, soprattutto sui temi dell’immigrazione. Ne trassi ogni volta illuminate e concrete suggestioni”, conclude Napolitano.

fonte: Addio al cardinale Martini, simbolo della Chiesa del dialogo – Adnkronos Cronaca.