I sommozzatori impegnati nelle ricerche dei due dispersi della tragedia della Jolly Nero nel porto di Genova hanno individuato una parte del corpo di uno di loro.
La scatola nera della torre di controllo piloti, distrutta dall’urto, è stata recuperata in mare. L’apparecchio contiene un hard disk con le registrazioni delle comunicazioni avvenute via radio tra la nave e i rimorchiatori la notte dell’incidente. Bisognerà vedere se il dispositivo non è stato danneggiato dalla permanenza in acqua.
Mentre la Jolly Nero viene spostata dal terminal Sec ai cantieri industriali, nella zona dei cantieri Amico e Mariotti. La manovra di trasferimento è stata effettuata per consentire l’operatività del Sec. La Jolly Nero è sempre sotto sequestro, a bordo è presente anche una squadra di polizia giudiziaria della Guardia Costiera.
”Quello che non riusciamo davvero ad accettare – scrive in un comunicato il gruppo Messina a cui appartiene la Jolly Nero – è che i due rimorchiatori, anche ammesso che la macchina della nave fosse ferma nella fase di evoluzione, in quelle condizioni meteo – marine ottimali, non siano stati in grado di tenere una nave di medie dimensioni, come la Jolly Nero, lontana dalle banchine in un così ampio specchio acqueo in cui evoluiscono navi di dimensioni ben maggiori”.
”Confermiamo – si legge ancora nel comunicato – che la manovra si stava svolgendo in condizioni di piena e completa sicurezza: le condizioni meteo – marine erano ottime, il pilota era regolarmente a bordo della nave, i due rimorchiatori che il nostro Comandante aveva deciso di utilizzare erano regolarmente ‘voltati’ (attaccati) alla nave”.