E’ dimostrato che l’onochiolo, il principale principio attivo della magnolia è “in grado di inibire selettivamente l’attivazione di alcune proteinechinasi coinvolte direttamente nel processo della trasformazione neoplastica”, ricordano i ricercatori. Lo scopo del loro studio di fase II è stato quello di valutare l’effetto sulla sopravvivenza a 1 anno dell’aggiunta della magnolia nella terapia dei pazienti oncologici incurabili rispetto a quanto osservato in passato con lo schema comprendente melatonina, Aloe Arborescens e mirra. Lo studio è stato condotto su 14 pazienti (età media 56 anni) con neoplasia solida metastatica o localmente avanzata e non suscettibili di terapie mediche standard, con un’attesa di vita inferiore a 1 anno. Fra i tumori considerati: adenocarcinoma del pancreas; adenocarcinoma polmonare; adenocarcinoma del colon; adenocarcinoma dello stomaco; adenocarcinoma endometriale; carcinoma ovarico; sarcoma; glioblastoma. Metastasi a distanza erano presenti in 13 dei 14 pazienti.
fonte: Tumori, “promettente studio su magnolia in terapie bionaturali” – Adnkronos Cronaca.