SPORT – VIKTORIA PLZEN, IL PROSSIMO AVVERSARIO EUROPEO

Manca esattamente una settimana alla sfida dei sedicesimi di finale di Europa League, doppio turno di andata e ritorno che vede il Napoli contrapporsi ai cechi del Viktoria Plzen; dapprima al San Paolo, ritorno a Pilsen.
Si giocherà il 14 febbraio a Napoli (giorno in cui il Matador compirà 26 anni) e 21 c.m. in Repubblica Ceca.
In Italia il Viktoria Plzen è conosciuto per la recente esperienza Champions contro il Milan: era l’anno scorso quando i ragazzi di Allegri si trovarono di fronte questa rivelazione ceca nel loro girone di Champions: i cechi non lo superarono ma fecero vedere davvero belle cose.
Ma conosciamo meglio, anzi nel dettaglio, ciò che frappone il Napoli e gli ottavi di Europa League: Il Viktoria Plzen, nome completo di Football Club Viktoria Plzen, è la squadra principale dell’omonima città, Plzen; i colori sociali sono il rosso e il blu e, attualmente, milita nella Gambrinus Liga (la nostra serie A), ma il suo passato è stato molto turbolento. <br>
Il club fu fondato nel 1911 ma diviene società professionista soltanto nel 1930; il primo torneo nella massima serie ceco-slovacca ( allora c’era ancora l’unione tra i due stati), risale alla stagione 1931/1932 e ci rimane fino alla stagione 37/38: in questo frangente riesce a conquistare due quarti posti, un terzo posto, un sesto ed un ottavo posto che gli costa la retrocessione in seconda divisione.
Durante la guerra – Dopo la retrocessione riesce, al primo colpo, a ritornare in liga ma, alla fine dell’anno, arrivato penultimo retrocede nuovamente; nel ’41 risale nuovamente in liga e si classifica al terzo posto.
Durante la guerra, lo stadio allora usato, il Viktorie v Lucni ulici fu bombardato e distrutto ma, dopo la guerra, riuscirono ad aggiustarlo tanto che, tuttora, esiste anche se non è più usato dai rossoblu.
Dopoguerra e gloria de giorni nostri – Dal ’48 al ’62 gioca tornei minori e, vicissitudini societarie, la costringono a cambiare nome in Skoda.
Risale a questo periodo la costruzione dello stadio tutt’ora usato, il Mesta Plzne. In questi anni, passati tra liga e seconda divisione, i risultati sono altalenanti: nell’88 la squadra disputerà l’ultima liga del campionato cecoslovacco.
Nel 1992 lo Skoda, nuova denominazione del club del dopoguerra, decide di cambiare il nome in quello attuale, Football Club Viktoria Plzen; il primo trofeo importante lo vince a 100 anni esatti dalla fondazione: è di fatti il 2011 e i cechi riescono a vincere il loro primo scudetto e la Supercoppa Ceca. Da circa 4 anni la squadra partecipa con continuità ai campionati internazionali, quali Champions ed Europa League.br>
L’allenatore – Pavel Vrba, cinquantenne ceco, è colui che dal 2008 siede sulla panchina del Viktoria; in carriera ha vinto, proprio con il club ceco, una Gambrinus Liga e una Supercoppa ceca: grazie a questa doppietta vince anche il premio come miglior allenatore della Repubblica Ceca del 2011.
Il modulo da lui usato, di solito, è il 3-4-3: pertanto è una squadra a trazione offensiva quella del Viktoria: quando ha saputo che il proprio avversario ai sedicesimi sarebbe stato il Napoli ha così detto alla stampa: “Il Napoli è una squadra difficile da affrontare, ma è uno stimolo sia per noi che per loro credo; conosco il loro allenatore che è molto forte e che ha saputo mettere a punto una squadra dal grande spessore; difficile ma stimolante affrontare il Napoli di Cavani, grande goleador, e Hamsik che conosco molto bene e che stimo tantissimo”.
Giocatori chiave – Il Viktoria vanta una squadra di primo rispetto che spazia dai veterani ai talentini invidiati da mezza Europa; conosciamoli meglio:
Pavel Horvath – E’ il capitano della squadra: ceco di Plzen è un centrocampista, ottimo regista: dai suoi piedi passano tutti i palloni più importanti. Bella sfida per il centrocampo azzurro questa.
David Limbersky – E’ un centrocampista esterno ma, all’occorrenza, può fare anche l’ala difensiva di destra o sinistra; attualmente viene impiegato come terzino jolly: sull’out destro o sinistro non fa differenza perché riesce a garantire una buona prestazione in qualsiasi lato del campo giochi; c’è una curiosità su Limbersky: ha un passato nel calcio italiano infatti fu acquistato nel 2004 dal Genoa ma, le sue presenze, sono col Modena, squadra a cui fu girato in prestito.
Come ricordiamo bene, già a quei tempi e migliorando ancora ora, spesso Limbersky arriva al tiro da fuori area….Rosati avvisato, mezzo salvato.
Marek Bakos – Attaccante 28enne, è la classica punta di sfondamento: quella che ti tiene palla, che fa salire la squadra e che ti fa il gol di testa che ti permette di vincere pur con sofferenza; lo scudetto del 2011 è stato vinto , soprattutto, grazie ai suoi gol. La difesa azzurra ha dimostrato solidità in campionato: deve ripetersi anche in Europa per completare il salto di qualità tanto auspicato.
Questi erano i veterani: veniamo ora ai talentini di casa Viktoria sui quali mezza Europa stanno puntando in chiave prospettica: stiamo parlando di Vladimir Darida e David Stipek.
Il centrocampista dai piedi d’oro – Il 22enne Vladimir Darida è un centrocampista offensivo, dall’ottimo piede che si trova a suo agio nel modulo del tecnico Vrba: predilige le incursioni dal centro e possiede un ottimo tiro dalla sinistra: ama calciare col sinistro.
Ovviamente, essendo un grande talento dal futuro roseo, mezza Europa è su di lui: anche il Napoli ci aveva fatto un pensierino durante la scorsa stagione estiva ma, poi, virò su El Kaddouri come giovane erede del leader Marek Hamsik.
David Stipek – 20 enne, anche lui ceco, è un attaccante duttile che ama svariare su tutto il fronte d’attacco; come gli attaccanti azzurri, è una punta che può ricoprire tutti e tre ruoli davanti: così giovane ma già forte.
Nel suo palmares può già vantare pregevoli numeri come un discreto numero di assist, qualche gol dalla distanza e pregevoli tocchi di classe a servire i suoi compagni.
Sembra di riconoscere, in questo giovante talento cieco, tutte le doti del nostro Lorenzino Insigne: sarà bello vederli all’opera.
Insomma questa sfida ha tutti i presupposti per essere avvincente non solo per le minisfide nella sfida tra i vari pezzi da 90 tra le due compagini, non solo perché sarà bello vedere lo scontro tra Vrba e Mazzarri ma anche perché sanno che la gloria europea è lì per consacrare queste due squadre che ben stanno figurando nei loro campionati; agli ottavi, la vincitrice, affronterà una tra Fenherbace e Bate Borisov e, siccome entrambe sono abbordabili, entrambe sognano. Al duplice scontro l’ardua sentenza.


Marisa de Gaetano