A Olbia per coordinare le operazioni di emergenza, Gabrielli ha sottolineato: “Credo sia presto per avere una contezza precisa di quelli che sono i danni, il numero esatto delle persone coinvolte. Ora lo sforzo della macchina è quello di raggiungere quante più persone possibile per dare assistenza. Stiamo concentrando qui a Olbia e nel nuarese le colonne dei volontari della Regione. Tutte le strutture sono state attivate – ha concluso Gabrielli – Siamo consapevoli che nelle prossime ore avremo la dimensione esatta della sciagura e ci attrezzeremo di conseguenza”.
In Gallura il bilancio più pesante con nove morti. A Olbia infatti si registrano almeno 13 decessi: tre nel crollo del ponte tra Olbia e Tempio, in località Monte Pino, due in località Raica nella strada che porta a Telti, dove le vittime sono un padre 35enne e il figlio; quindi Patrizia Corona, 42enne, e la figlioletta di 2 Morgana Giaconi, in località Bandinu, a Olbia, vicino allo stadio Nespoli, mentre in via Lazio è morta Anna Ragnedda, 83enne e un’altra donna è stata trovata morta in casa. Ad Arzachena, in località Vecchio Mulino, i 4 membri di una famiglia di origine brasiliana, madre, padre e due ragazzi di 20 e 16 anni, sono morti nel seminterrato, sommerso da tre metri d’acqua. In provincia di Nuoro è morto Luca Tanzi, 44enne poliziotto in servizio alla squadra mobile, mentre scortava con tre colleghi un’ambulanza, nella strada tra Oliena e Dorgali; a Torpè è morta Giuseppina Franco, a Onanì è stato ritrovato il corpo di Giuseppe Farre, scomparso da ieri trascinato dalla furia di un torrente. Vannina Figus, 64enne, è invece morta a Uras nello scantinato alagato della sua casa.
Migliaia gli sfollati a Olbia, Galtellì, Uras, Terralba, Torpè, Arzachena, Orosei dove sono esondati i torrenti. Molti i paesi isolati.
Intanto sono stati requisiti 10 alberghi in Gallura. Gli sfollati, in tutta la Sardegna, sono ospitati anche in scuole e palestre. In campo è sceso anche Flavio Briatore che, per aiutare la popolazione sarda, ha messo a disposizione 14 alloggi di proprietà della sua società per le famiglie che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni.