Analizzando la tabella della Ragioneria emerge, infatti, che fra due anni, a fronte di una previsione di spesa sanitaria pari a 129 mld di euro, è previsto un finanziamento statale programmato pari a 110 mld. Mancherebbero quindi all’appello circa 18 mld. La stessa stima, proiettata al 2013, prevede un sottofinanziamento per l’Ssn di circa 15 mld.
Intanto, dal taglio dell’acqua per i ricoverati alla somministrazione di farmaci col contagocce ai pazienti, cominciano a vedersi i primi effetti – negativi – della spending review. A scattare la fotografia è la stessa Fiaso che ha presentato un’indagine che fa il punto sui risultati ottenuti dalle aziende sanitarie e ospedaliere nella ricontrattazione dei contratti di fornitura di beni e servizi: dalla lavanderia alla mensa, fino ai dispositivi medici.
La Fiaso porta alla luce alcuni esempi simbolici: “Alle Molinette di Torino – spiega la Federazione – si stanno somministrando ai pazienti farmaci con il contagocce; alcune Asl laziali hanno comunicato a voce o per iscritto ai pazienti nutriti artificialmente a domicilio che le soluzioni nutrizionali non potranno più essere fornite in misura sufficiente”.
E ancora: “All’ospedale di Tivoli ci si è limitati al simbolico taglio di acqua e latte per i ricoverati, ma a Rimini è stato sospeso il servizio di dialisi notturno che consentiva ai malati che lavorano di continuare a farlo. Nella virtuosa Toscana, infine, la Asl fiorentina dal 10 dicembre garantisce solo gli interventi chirurgici urgenti e quelli oncologici”. “E sono solo alcuni esempi di un sistema che inizia un po’ ovunque a scricchiolare”, ha commentato il presidente della Fiaso, Giovanni Monchiero.
fonte: Sanità pubblica, nel 2014 ‘buco’ da 18 mld – Adnkronos Cronaca.