Sacchetti di plastica e lampadine a incandescenza, ecco chi va in pensione

Sacchetti di plastica, lampadine ad incandescenza ed elettrodomestici energivori. Cosa hanno in comune? La pensione. Ebbene sì, questi prodotti stanno piano piano sparendo dal mercato. Il via è stato dato nel 2009, in base alla normativa europea sull’Ecodesign o direttiva Eup (Energy Using Products) 2005/32/Ec, quando è scattato il divieto per le lampadine a incandescenza di potenza superiore ai 100 watt.

Un anno dopo e’ stata la volta dei di quelle da 75, mentre nel 2011 il bando è stato esteso anche alle lampadine dal 60 Watt. Dal primo settembre, di quest’anno, invece, scatta il divieto di vendita anche per quelle di potenza compresa tra i 25 e i 40 watt. Si dovrà invece aspettare il primo settembre 2016 per l’estensione del divieto anche alle lampade alogene a bassa efficienza. Una storia lunga oltre 130 anni, da quando la lampadina fu inventata da Edison.

Dal primo gennaio 2011 il divieto di ‘circolazione’ è scattato anche per i sacchetti non biodegradabili per l’asporto delle merci. E così dopo 50 anni, l’Italia ha salutato lo shopper di plastica, nato nel 1957 e prodotto per la prima volta negli Stati Uniti.

I sacchetti usa e getta, ricorda il Wwf Italia, ”sono oggetti che hanno avuto un pesantissimo impatto ambientale: a fronte di una vita media di utilizzo di circa 20 minuti impiegano molti secoli per essere degradati rilasciando sostanze tossiche e bioaccumulabili nell’ambiente che contaminano acque e suoli ed entrare nelle reti alimentari del pianeta”.

Ad aver subito recentemente un restyling troviamo anche i televisori che dal 30 novembre 2011, hanno l’obbligo di arrivare sugli scaffali con tanto di etichetta energetica. I voti sono: A+, A++, A+++. L’arrivo delle tre A più efficienti segna il destino delle altre classi, che gradualmente saranno abbandonate: entro il 2020, spariranno E, F, G, in pratica le classi indicanti l’efficienza energetica più bassa.

Di prossimo arrivo, invece, è l’etichetta energetica per i pneumatici che diventerà obbligatoria dal primo novembre 2012. Un passo importante visto che circa il 20% del consumo di carburante di un veicolo dipende dai pneumatici e, in particolare, dalla resistenza al rotolamento. Una migliore resistenza al rotolamento riduce il consumo di carburante e le emissioni di Co2.

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