Ragazzo gay suicida, folla ai funerali “Non l’abbiamo sostenuto a sufficienza”

Gay_ragazzosuicida_Roma--400x300Una folla commossa e silenziosa ha atteso l’arrivo del feretro, tanti i giovani nella chiesa di San Giustino, molti con in mano fiori bianchi, per i funerali di Simone, il 21enne omosessuale che nella notte tra sabato e domenica si è tolto la vita gettandosi dal tetto dell’ex pastificio Pantanella in via Casilina a Roma. Commozione anche da parte di don Stefano, durante l’omelia: “Faccio difficoltà a capire cose come queste. La voglia di Simone di diventare infermiere per aiutare gli altri, il suo amore per la sorella, per i genitori, per il nonno da una parte. La disperazione di non essere capito e aiutato dall’altra. C’è difficoltà anche a predicare le parole di Dio in queste occasioni”.”Il Vostro dolore è incommensurabile – dice, rivolgendosi ai genitori di Simone – ma abbiate fiducia che Dio non è lontano, è qui. Facciamoci aiutare dalla sua parola”.”Siete anche voi sulla croce con Gesu Cristo – prosegue – lui lì ha gridato verso il Padre ‘perche mi hai abbandonato’ è morto straziato ma il padre l’ha ascoltato e fatto risorgere. Ed è risorto anche per tutti noi. Noi con lui siamo nella vita eterna, siamo sempre con il Padre, con il suo amore. Ci ritroveremo un giorno e avremo sempre i nostri cari vicino”.Sul feretro di Simone corone di fiori, un nastro con su scritto “da mamma e papà”. La madre del giovane, visibilmente provata, sostenuta dalla figlia e dal marito, è stata accompagnata all’interno della chiesa all’arrivo della bara. All’ingresso della chiesa alcuni palloncini a forma di cuore, bianchi e rossi.”Questa morte, questa disperazione, sono già vinte – tuona don Stefano- Forza, dai, coraggio. Non siamo stati capaci di sostenere a sufficienza Simone in vita, facciamolo ora con la fede”. Ora “pensiamo a quanta sofferenza aveva dentro – conclude il parroco – tanta da non riuscire ad affrontae le lotte quotidiane, nonostante il grande amore della sua famiglia che conoscendo il suo disagio gli stava accanto”.