POLITICA – L’ultimo saluto a Pino Rauti

da www.informazione.campania.it

E’ finito ieri mattina alle ore 9.30, nella sua Villa di Roma, l’ex segretario e leader del Movimento Sociale Italiano, Pino Rauti, uno dei maggiori esponenti della destra nello stivale tricolore.

Nato a Cardinale (Catanzaro), il 19 novembre 1926, avrebbe presto compiuto gli 86 anni.

E’ intervenuta in merito al triste evento Assunta Almirante, vedova di Giorgio Almirante, altro storico leader del Movimento: “E’ stato uno dei bravi, dei grandi di questa destra. è stato una persona di grande intelligenza, è stato indicato come il fondatore di Ordine nuovo ma era un uomo di partito come pochi ce ne sono stati”.

Anche Gianfranco Fini, presidente della Camera dei deputati, ad esprimere le proprie più sentite condoglianze ai familiari del “fascista di sinistra”: “Il più profondo cordoglio per la scomparsa di Pino Rauti, uomo politico che ha rappresentato una parte di rilievo nella storia della Destra italiana. Parlamentare rigoroso, intellettuale di profonda cultura, Rauti – conclude – ha testimoniato con passione e dedizione gli ideali della nazione e della società che appartengono alla storia politica del nostro Paese. Ai familiari esprimo i sentimenti della più intensa vicinanza mia personale e della Camera dei deputati».

I funerali si terranno lunedì 5 novembre presso la Basilica di San Marco.

Fu grande oppositore della ‘rivoluzione di Fiuggi’; i punti centrali dell’interesse di Pino Rauti furono la socializzazione e l’anticapitalismo.

Nel 1946, contribuì, giovanissimo, attivamente alla nascita del partito Msi.

Il 24 maggio 1951 furono condotte numerose indagini, concluse in arresto nei confronti delle fondamentali pedine del partito, fra cui Pino Rauti.

Dopo esser stato scagionato, il 16 aprile 1968 partì con 51 estremisti fascisti da Brindisi pe un aggiornamento sulle strategie d’infiltrazione.

Con l’arrivo alla segreteria del MSI, nel 1969 di Giorgio Almirante, Rauti e un gruppo di dirigenti poterono rientrare a far parte della fazione, e alla guida del movimento restò Clemente Graziani.

Lorenza Anceschi