Pistorius in lacrime: “L’amavo alla follia”. L’accusa conferma l’omicidio premeditato

pistorius_tribunale_xin--400x300 (1)Oscar Pistorius sarà accusato di omicidio premeditato per la morte della sua ragazza, Reeva Steenkamp. Lo ha stabilito il giudice Desmond Nair. L’udienza è stata aggiornata a domani mattina alle 09:00 locali, quando il giudice dovrà decidere se concedere o meno la liberà provvisoria chiesta dalla difesa dell’atleta. Una richiesta che, salvo colpi di scena, difficilmente verrà accettata.

Secondo quanto riferiscono i media presenti, durante l’udienza Pistorius è scoppiato a piangere “in maniera incontrollata tenendosi la testa tra le mani” mentre in aula venivano ricostruiti i tragici fatti della notte di San Valentino. “Non volevo uccidere la mia fidanzata. Ci amavamo alla follia” ha detto l’atleta in una dichiarazione letta in tribunale dal suo legale, Barry Roux.

In particolare il campione ha raccontato che quella sera lui e Reeva erano nella loro camera da letto. “Lei stava facendo yoga, io guardavo la tv. Credo di essermi addormentato”, ha continuato Pistorius che nella dichiarazione spiega di essersi alzato più tardi per andare a chiudere una porta e per prendere un ventilatore. E’ stato a quel punto che ha sentito un rumore arrivare dal bagno, un rumore che gli ha fatto provare un “senso di terrore”. Proprio per la paura Pistorius, che ha ricordato di aver ricevuto in passato minacce di morte e di aver preso l’abitudine per questo motivo di tenere sotto il letto una pistola 9 millimetri, ha preferito non accendere la luce. Quindi ha preso la pistola, si è avvicinato al bagno ed ha urlato all'”intruso” di andarsene.

Il 26enne ha spiegato che non avendo le protesi si sentiva particolarmente vulnerabile per sé e incapace di difendere Reeva e proprio per questo avrebbe reagito sparando attraverso la porta del bagno. Solo allora si sarebbe accorto che la Steenkamp non era a letto e che poteva essere in bagno. A questo punto, secondo la sua ricostruzione, sarebbe andato sul balcone per chiedere aiuto, quindi si sarebbe messo le protesi ed avrebbe aperto la porta del bagno rompendola con una mazza da cricket. All’interno ha trovato Reeva colpita dagli spari ma ancora viva. A quel punto l’ha sollevata per andare a cercare aiuto ed è corso al piano di sotto ma, ha concluso, “è morta tra le mie braccia”.

Secondo la difesa di Pistorius, inoltre, non c’è nessuna prova che dimostri che la morte di Reeva Steenkamp fosse premeditata. “Secondo noi non si tratta neanche di assassinio”, ha affermato l’avvocato Barry Roux. La difesa dell’atleta sostiene che una porta del bagno trovata rotta ed aperta dall’esterno non indica premeditazione.

Gli inquirenti però non credono alla versione del drammatico incidente e per il procuratore sudafricano Gerrie Nel, Pistorius “ha ucciso una donna innocente ed indifesa” in un atto premeditato. “Non esiste alcuna spiegazione possibile a conferma della sua tesi sul ladro”, ha affermato intervenendo nel tribunale di Pretoria aggiungendo che l’atleta sudafricano ha sparato 4 colpi d’arma da fuoco alla sua ragazza Reeva Steenkamp, 3 di questi da dietro la porta del bagno chiusa a chiave. Pistorius – ha proseguito l’accusa- “si è armato”, si è messo le protesi, ha camminato per 7 metri fino al bagno e poi ha sparato. “Questa non è la reazione a un ladro. Voleva uccidere”, ha aggiunto Nel.

Intanto, si sono tenuti a Port Elizabeth (Sud) i funerali di Steenkamp. La salma, arrivata in una bara coperta da una corona di fiori bianchi, è stata cremata.

 

fonte: Pistorius in lacrime: “L’amavo alla follia”. L’accusa conferma l’omicidio premeditato – Adnkronos Esteri.