”Onde evitare qualunque dubbio sui miei atteggiamenti, voglio che il processo d’appello sia aperto al pubblico”. Lo ha detto Salvatore Parolisi ai suoi legali Walter Biscotti e Nicodemo Gentile che stamani sono andati a fargli visita in carcere. ”E’ stato lui stesso, alla luce delle considerazioni del gip Marina Tommolini nelle motivazioni, a chiedere che in appello il processo sia a porte aperte”, ha detto l’avvocato Walter Biscotti, riferendosi al fatto che il gup nelle motivazioni ha parlato dell’atteggiamento tenuto in aula dall’imputato.
I legali del caporalmaggiore dell’esercito condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie Melania Rea hanno tenuto una conferenza stampa stamani a Teramo per esternare alla stampa le loro valutazioni sulle motivazioni che hanno portato il giudice alla condanna più pesante.
”E’ una sentenza che ci lascia sconcertati” sostengono i legali. E per i due avvocati, le motivazioni sarebbero sconcertanti ”in quanto – spiegano – di fatto respingono il quadro accusatorio prospettato dalla Procura, accogliendo gran parte delle argomentazioni difensive, prima tra tutte quella della presenza di Salvatore Parolisi a Colle San Marco”.
“Però, invece di assolverlo, come sarebbe stato giusto, il giudice lo ha condannato, sulla base di un ragionamento assolutamente ipotetico e fantasioso – sottolineano – ricostruito dal giudice stesso senza alcuna base legata agli atti processuali”. I legali hanno annunciato che inizieranno subito a lavorare sul ricorso in appello.
fonte: Legali al lavoro sul ricorso – Adnkronos Cronaca.