‘Ndrangheta, blitz in Calabria e Piemonte: 26 arresti. C’è anche moglie del boss Pelle

I carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 26 soggetti legati alla ‘ndrangheta a Reggio Calabria e in Piemonte. Al centro dell’indagine ‘Reale 5’ c’è il circuito di alleanze della cosca Pelle di San Luca, legata alla gestione di diversificati traffici illeciti e al sostegno logistico dei latitanti tra cui il boss Antonio Pelle ‘Gambazza’ arrestato nel giugno 2009.

Tra i destinatari dell’ordinanza c’è anche la moglie del boss. Giuseppa Giampaolo (per lei sono stati disposti gli arresti domiciliari) insieme agli altri familiari Giuseppe Pelle, Domenico Pelle e Sebastiano Pelle (anche loro destinatari della misura) avrebbe ”con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, aiutato Pelle Antonio a sottrarsi all’esecuzione di pena, occupandosi di trasferirlo, di trovargli sistemazione e nascondiglio in posti sicuri sia in Calabria che fuori regione, assicurandogli le dovute cure mediche stante la malattia nonché preoccupandosi di andare a fargli visita, dopo aver depistato le forze dell’ordine, sì da consentirgli di continuare ad impartire le direttive per la gestione della ‘ndrina Pelle senza correre il rischio di usare il telefono o di fare ritorno a casa”.

Il punto fondamentale per l’indagine ‘Reale 5’ è ancora una volta la casa di Giuseppe Pelle. Quell’abitazione, sostengono investigatori e inquirenti, è ”crocevia di vari ‘ndranghetisti che lì si recavano per rappresentare vicende e questioni che interessavano tutti e tre i mandamenti della ‘ndrangheta”.

Dall’indagine è emerso inoltre che elettrauto e meccanici erano a disposizione della cosca Pelle per cercare microspie all’interno delle auto. Sulla base dell’affidabilità dal punto di vista personale e della capacità professionale, i Pelle avevano selezionato e assoldato alcuni soggetti deputati a bonificare periodicamente i mezzi e le loro abitazioni.

“Ancora una volta è stato confermato il ruolo delle donne, da tramandatrici di modelli culturali e disvalori a ruoli operativi” ha fatto rilevare il procuratore facente funzioni di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza, parlando in conferenza stampa.

Mentre il procuratore aggiunto Nicola Gratteri ha raccontato un particolare inedito: tre giorni interi di perquisizioni vennero ordinati dalla Dda di Reggio Calabria nel corso delle ricerche del boss Antonio Pelle. Gratteri ha coordinato le indagini che portarono alla cattura del boss e oggi all’arresto della rete di favoreggiatori che lo coprirono. Era il 26 febbraio 2008 quando i carabinieri, ai quali i magistrati hanno rivolto i complimenti, hanno iniziato su sua delega l’attività intensa che portò alla scoperta di tre bunker.

“Uno – ha riferito Gratteri – era sotto il salone di casa, otto metri per cinque, c’era la statua della Madonna di Polsi e le immagini di San Michele Arcangelo. Le affiliazioni avvenivano lì durante il periodo della latitanza di ‘Ntoni Gambazza”. Un altro bunker venne trovato vicino al forno e un altro ancora vicino la cantina. Ma del latitante nessuna traccia. Tuttavia, ha sottolineato Gratteri, fu l’episodio culmine perché “innervosì la moglie di Antonio Pelle che si lamentò al telefono con la figlia”.

fonte: ‘Ndrangheta, blitz in Calabria e Piemonte: 26 arresti. C’è anche moglie del boss Pelle – Adnkronos Cronaca.