Lucio Dalla, ricerche finite: non c’è il testamento, va tutto ai parenti

“Non sono stupito, si era capito da tempo ormai che non esisteva alcun testamento”. Cosi’ Eugenio D’Andrea, avvocato di sempre di Lucio Dalla, commenta con l’Adnkronos l’esito dell’inventario condotto dal commercialista Massimo Gambini che, a operazione conclusa, non ha trovato alcuno scritto del cantante riguardante la sua eredità. I suoi beni, dunque, secondo la legge andranno ai parenti. Nulla spetta secondo la legge a Marco Alemanno che aveva condiviso con Dalla gli ultimi 10 anni di vita e di lavoro nell’arte. Quanto al progetto di una Fondazione per la promozione dei giovani talenti, prosegue D’Andrea, “da quello che so gli eredi intendono rispettare le volonta’ di Lucio, ma ovviamente ogni decisione sul patrimonio economico e’ rimessa pienamente nelle loro mani”. Diverso l’aspetto artistico, che di fatto e’ custodito dai suoi piu’ stretti collaboratori. “Io credo che la Fondazione si fara’ – continua l’avvocato D’Andrea – ma se posso permettermi un’osservazione, credo che nella struttura dovrebbero esserci le persone che sono state vicine a Lucio e al suo lavoro in tutti questi anni. Non e’ una questione di frequentazione, ma di conoscenza”. “La Fondazione – sottolinea – deve avere un’anima, ovviamente sul fatto che i cugini siano gli eredi non si discute, ma non si discute neanche sul fatto che chi ne sapeva di piu’ di Lucio sotto il profilo artistico sono le persone che lavoravano con lui gomito a gomito come il manager Bruno Sconocchia, Michele Mondella, Marco Alemanno e il sottoscritto. Tutto il retropensiero di Lucio, si puo’ dire che sia tra gli scaffali del mio studio”.

D’Andrea spiega inoltre che “ormai, negli ultimi tempi, l’idea della Fondazione nella testa Lucio si era delineata chiaramente” eppure, spiega “non ci sono carte, solo appunti o bozze scritti da me come promemoria delle cose da approfondire o da fare”.

Insomma niente di scritto dal cantautore, neanche sulla sua idea di Fondazione che resta, di fatto, un’eredita’ verbale consegnata al suo staff e agli amici piu’ stretti.

Ma allora vi farete avanti per guidare la Fondazione? “No, non faremo proposte, perche’ gli eredi devono decidere in totale serenita’” risponde D’Andrea che assicura con loro “non ci sono attriti, del resto non ci sono controparti e noi non siamo nessuno, ma i contatti non sono frequentissimi”.

Quanto alla mancanza del testamento, D’Andrea non si dice affatto stupito.

“Non mi sembra strano – sostiene l’avvocato e amico di Dalla – nell’essere artista di Lucio ci stava anche questo, e poi non credo pensasse di finire in questo modo”.

“Piu’ che al testamento classico, Lucio pensava alla Fondazione, e forse proprio questo non aveva fatto alcun testamento”, conclude D’Andrea.

fonte: Lucio Dalla, ricerche finite: non c’è il testamento, va tutto ai parenti – Adnkronos Spettacolo.