La corsa alla terra affama un miliardo di persone: in 10 anni vendute 7 Italie

 Impennata dei prezzi alimentari, boom demografico e speculazione rendono inarrestabile la corsa all’accaparramento della terra. Nell’ultimo decennio, infatti, e’ stata venduta o data in concessione quasi sette volte la superficie dell’Italia. Nei paesi poveri, rileva l’ong Oxfam, gli investitori stranieri tra il 2000 e il 2010 hanno comprato ogni quattro giorni un’area di terra piu’ grande della citta’ di Roma.

E ad essere colpita maggiormente dal ‘land grabbing’ e’ soprattutto l’Africa: dal 2000 ad oggi, rileva la banca dati ‘Land Matrix’, oltre il 42% delle terre acquistate lo sono state in quel continente, circa il 5% delle terre agricole complessive dell’Africa. Negli ultimi 5 anni piu’ del 30% della terra in Liberia, rileva Oxfam, e’ stata distribuita con concessioni su larga scala, spesso con conseguenze drammatiche per le popolazioni locali. In Cambogia, le Ong stimano che un’area tra il 56 e il 63% di tutta la terra arabile nel paese sia stata data a aziende private.

E se da un lato le acquisizioni delle terre potrebbero garantire, in realta’ economiche in cui le risorse economiche sono scarse, importanti investimenti in agricoltura e un piu’ forte sostegno ai produttori di cibo su piccola scala, dall’altro esiste il rischio concreto che le popolazioni locali perdano a poco a poco potere di controllo sulle proprie terre e di accesso all’acqua. E la posta in palio e’ alta: la terra acquisita tra il 2000 e il 2010, stima infatti Oxfam, avrebbe potuto nutrire un miliardo di persone, vale a dire quelle stesse persone che oggi, come emerge dai dati della Fao, soffrono la fame.

Solo pochissimi, se non addirittura nessuno, di questi investimenti sulla terra, rileva Oxfam, ”ha portato benefici alle comunita’ locali e ha contribuito a combattere la fame”. Due terzi degli accordi sulla terra per uso agricolo, sottolinea, ”sono stati conclusi da investitori stranieri in paesi con gravi problemi di fame. Solo una piccolissima parte di questa terra e’ stata usata per nutrire le persone in questi paesi o per produrre cibo da vendere nei mercati locali che ne avrebbero un disperato bisogno. Invece, la terra viene o lasciata incolta: gli speculatori aspettano che il suo valore cresca per poi rivenderla e farci un profitto, oppure la utilizzano prevalentemente per coltivazioni da esportazione o per usi agro-energetici, come materia prima per biocarburanti”.

 

 

fonte: La corsa alla terra affama un miliardo di persone: in 10 anni vendute 7 Italie – Adnkronos Economia.