Ma il nuovo pressing Pdl sul delicato strumento di indagine preoccupa i Democratici. La tensione sociale è altissima, dice il segretario del Pd Guglielmo Epifani, come dimostra l’ultimo episodio della Tav l’esasperazione ha fatto “un salto di qualità gravissimo, e siamo in una situazione a rischio”. Per questo, “alzare la tensione sulla giustizia e mettere come fa il Pdl in primo piano la questione delle intercettazioni, che non è una priorità del governo e del Parlamento, non aiuta: la smettano”. “Il governo faccia scelte rigorose sulle priorità: la situazione economico-sociale del Paese viene prima di tutto, tutto il resto viene dopo”.
“Sulle intercettazioni telefoniche il Pdl vuole arrivare allo scontro”, dice dal Pd il vicepresidente della commissione Giustizia Felice Casson. “Come Pd – spiega – stiamo ripresentando le norme proposte nel corso della passata legislatura tendenti, da una parte, a garantire questo strumento fondamentale d’indagine, dall’altro a tutelare la privacy delle persone”.
“In questo momento – mette in guardia il capogruppo del Pd in commissione Giustizia, Walter Verini – occorre lavorare sui punti di riforma del sistema giudiziario che possano trovare una larga convergenza. Pretendere di imporre temi come quello delle intercettazioni è una strada sbagliata, sia per ciò che riguarda il metodo che per il merito. Lo strumento delle intercettazioni è infatti un fondamentale supporto alle indagini contro ogni forma di criminalità”, ricorda Verini che ribadisce il no a “ogni forma di limitazione dell’attività autonoma della magistratura”.