Il caso ha provocato in India un’ondata di proteste contro le violenze ai danni delle donne che ha spinto ad un’azione da parte del governo. Riguardo alla morte del detenuto, le autorità carcerarie indiane hanno stabilito, dopo una prima inchiesta, che Singh si è suicidato. Lo ha reso noto il portavoce della prigione dove era detenuto.
“Ha usato la grata del soffitto ed è salito su un secchio per impiccarsi”, ha detto il portavoce, Sunil Gupta, affermando che non vi sono sul corpo segni di lotta o di una possibile arma ed assicurando comunque che verrà affettuata un’autopsia ed un’indagine più approfondita.
Il padre e l’avvocato di Singh sostengono che l’uomo – che divideva la cella con altri tre detenuti – sia stato assassinato. I media locali riportano che le autorità del carcere avevano messo l’uomo sotto sorveglianza perché aveva manifestato segni di depressione.