Fiorello tra passato e futuro: ”Il mio vero sogno? Era fare il calciatore”

“Sembra incredibile, ma in realtà non ho mai realizzato il mio vero sogno che era fare il calciatore”. Lo rivela Fiorello, tornato oggi a parlare in radio con un’intervista su Radio Uno Rai al programma ‘Generazione Nova’, condotto da Mario Benedetto. “Eccomi, sono il sogno di tutte le italiane!” ha esordito lo showman scoprendo così il tema della puntata, ovvero il ‘sogno’, trattato nell’ambito di un format dedicato ai giovani e al dialogo tra generazioni.

“Arrivato ad una certa età però – racconta Fiore – ho capito che non sarebbe stata quella la strada da seguire, aiutato anche da chi mi era vicino. Anche se come dici non mi avreste visto come calciatore, quelli erano altri tempi. L’altro giorno ho visto Balotelli indossare una felpa con un cappuccio con la sua cresta sopra: ve li immaginate, in quei tempi, Burnich o Virdis con la cresta sul cappuccio?”.

Questo uno degli aspetti più importanti su cui si sofferma, seriamente Fiorello: “Spesso – dice – la propria strada si trova attraverso un fallimento. Non bisogna mai voler arrivare a tutti i costi. Il segreto del mio successo è stato vivere tutto in maniera molto spontanea, senza partire da presupposto che ciò che mi veniva spontaneo potesse essere un mestiere. Non ho mai amato bussare alle porte, credo che se ci sia del talento prima o poi verrà scoperto. Com’è stato nel mio caso. Bisogna darsi da fare e soprattutto: fare”.

“Tra l’altro – ha proseguito Fiorello – visto il contesto in cui stiamo parlando, mi piace ricordare che il mio percorso, a parte villaggi ed esperienze di questo tipo, nasce proprio dalla radio”.

“Tornando indietro – ha confidato – sicuramente mi occuperei più della mia formazione e darei più importanza allo studio. Anche se in quel periodo avevo esigenza di portare qualcosa a casa, cosa che mi ha portato a concentrarmi poco sullo studio. Importante è poi avere curiosità. Anche adesso quando mi capita che un amico cita un libro che non conosco corro subito ad informarmi o a leggerlo”.

Parlando del dialogo tra generazioni, Fiorello ha rilevato che “oggi ci sono meno distanze anche tra padri e figli. Un giorno ascoltavo i Bee Gees e mio padre, entrato in camera, mi ha detto con una tipica colorita espressione siciliana: ‘Che caspita ascolti? Quelli sono tutti drogati!’. Oggi invece conosco perfettamente gli idoli musicali di mia figlia”.

Rispondendo ad una battuta del conduttore, che gli ha letto una sua frase relativa al successo e a quello che può comportare (‘mia figlia mi ha chiamato e io le ho detto: parla con il mio agente!’) Fiorello ha sottolineato l’importanza di “stare con i piedi per terra. Il successo può far perdere le coordinate, cosa che bisogna evitare di fare. Mai prendersi troppo sul serio”.

E sui ragazzi di oggi, aggiunge: “Vivono un momento in cui ci sono più pericoli rispetto al passato. Dopo il mio invito a mandare loro almeno un sms quando escono, sono diventato l’idolo dei genitori. Ai nostri tempi non avevamo cellulari, ma trovavamo sempre il modo di avvisare casa”.

“Io lasciavo detto a mia madre il bar dove andavo – racconta Fiorello – e lei sapeva che mi avrebbe trovato lì telefonandomi. E come se non bastasse quando mi spostavo dicevo al titolare il posto dove stavo andando perché potesse riferirlo rispondendo ad una possibile chiamata di mia madre. A modo mio era come se avessi il cellulare!”.

Tornando al tema della puntata, e in particolare ai sogni futuri, Fiorello dice di pensare a quelli dei propri figli: “I miei sogni sono i loro sogni”.

fonte: Fiorello tra passato e futuro: ”Il mio vero sogno? Era fare il calciatore” – Adnkronos Spettacolo.