Detenuto malato scrive a Napolitano: ”Mi lasci morire”

carcere5_xin--400x300Un appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per chiedere di poter morire. A chiederlo in una lettera indirizzata al Capo dello Stato è Vincenzo, detenuto a Poggioreale, malato di tumore, e attualmente recluso nel padiglione San Paolo.

Vincenzo ha 34 anni, è entrato in carcere che pesava 115 kg e attualmente ne pesa 54. Nel passaggio finale della sua lettera, scrive: “Illustrissimo Signor presidente faccio appello a lei perché oramai sono allo stremo delle forze, sia fisiche che mentali e che, se potessi, sceglierei la pena di morte: intramuscolo/endovena, oppure essere inviato in qualche clinica svizzera ad effettuare l’eutanasia. Egregio Signor Presidente: mi indichi lei quale di queste due strade debbo intraprendere. Nell’attesa di un benevolo accoglimento, le porgo i miei più doverosi ossequi”.

Nella missiva, scritta il 28 ottobre 2013, l’uomo paragona la sua situazione a “un inferno” e scrive: “Sopravvivere così come fossimo ‘bestie’ (loro godono di più attenzioni) in una struttura piena zeppa di barriere architettoniche…”.

“Soltanto dopo la nostra mobilitazione Vincenzo è stato trasferito dal padiglione ‘Avellino’ al centro clinico del padiglione ‘San Paolo’ di Poggioreale – spiega all’Adnkronos Donato Salzano, segretario Radicali di Salerno – Lì ha scritto una lettera al presidente Napolitano, in cui spiegava che non riusciva a vivere più, era in fin di vita, con una malattia terminale, e sopravviveva in condizioni che definire umane sarebbe un eufemismo. Da Napolitano non c’è stata nessuna risposta e oggi quella richiesta è stata reiterata”. A farsi portavoce dell’appello è stata la madre.

”Ci siamo mossi moltissimo per Vincenzo – dice all’Adnkronos Adriana Tocco, garante dei detenuti della Campania – già durante il processo d’Appello chiedemmo al magistrato del giudizio una misura alternativa al carcere, ma lui non ne volle sapere”. ”Il presidente della Repubblica lo incontrò a settembre scorso durante la visita al carcere e gli disse ‘faremo qualcosa per te”’, continua. ”Dopo un mese inviò al presidente una richiesta di grazia. Il presidente della Repubblica ha fatto partire la richiesta di istruttoria al ministero della Giustizia, di questo ho avuto notizia, ma fino a Natale al Quirinale non era ancora arrivata l’istruttoria – racconta il garante – Ora non ci resta che chiedere la sospensione della pena al magistrato di sorveglianza. Purtroppo queste procedure non sono brevi”.

Quello di Vincenzo non è però un caso isolato. Il padiglione in cui è recluso, il ‘San Paolo’ di Poggioreale, è lo stesso in cui si trova attualmente Angelo, il cui caso è al centro della battaglia intrapresa dal Comitato ‘pro Angelo’ promosso dalla figlia Carmela e sostenuto dai Radicali Salerno. Angelo, diabetico e con gravi problemi di salute, con un arto amputato, sulla sedia a rotelle e semicieco, è stato oggetto di un provvedimento di revoca degli arresti domiciliari a seguito di una decisione del Tribunale di Sorveglianza di Potenza.

 

fonte: Detenuto malato scrive a Napolitano: ”Mi lasci morire” – Adnkronos Cronaca.