Cori razzisti, denunciato tifoso Pro Patria Boateng: andrei via anche in Champions

E’ stato denunciato dalla Questura di Varese il primo tifoso della Pro Patria che ha partecipato ai cori razzisti contro alcuni giocatori del Milan, tra i quali Kevin Prince Boateng, durante l’amichevole Pro Patria-Milan.

Si tratta di un ragazzo di 20 anni, residente a Busto Arsizio, identificato – anche con l’aiuto delle immagini delle telecamere – subito dopo il termine della partita. Dovrà rispondere del reato “di divulgazione di espressioni di razzismo” presente nella legge 205 del 1993, la cosiddetta legge Mancino, per aver istigato all’odio razziale attraverso cori discriminatori.

La Procura di Busto Arsizio è infatti pronta ad aprire un fascicolo ipotizzando il reato di odio razziale. Ad occuparsene sarà il sostituto Mirko Monti che ha già ricevuto dagli investigatori le prime informative sull’accaduto.

La perquisizione nell’abitazione del giovane di questa mattina ha permesso di sequestrare documentazione relativa agli abbonamenti alle stagioni calcistiche della Pro Patria e la sua tessera del tifoso.

L’attività investigativa degli uomini della Questura e dei colleghi del Commissariato di Busto Arsizio per rintracciare gli altri responsabili dei cori discriminatori prosegue sia attraverso la visione e l’analisi delle immagini, sia attraverso l’ascolto dei testimoni. Il 20enne, tesserato della squadra e abbonato da diversi anni, ha ammesso di aver compiuto il reato.

Intanto la società lombarda conferma l’invito ai tifosi neri in tribuna d’onore, per inviare un segnale significativo dopo l’episodio. La Pro Patria, inoltre, con ogni probabilità si costituirà parte civile con il Comune nel procedimento avviato dalla procura di Busto Arsizio. Nello spogliatoio, tra i giocatori circola l’idea di scendere in campo con il volto dipinto di nero nella prossima partita.

Intanto, in un’intervista alla Cnn, Kevin Prince Boateng si dice pronto a ripetere il gesto di protesta compiuto ieri a Busto Arsizio. ”Non mi importa se la gara è un’amichevole, una partita di campionato o di Champions League. Uscirei di nuovo dal campo”. Per il calciatore ghanese davanti a certi episodi non è il caso di far finta di nulla. ”Non dovremmo dire che non abbiamo sentito nulla, non dovremmo andare a casa e far finte di niente. Dobbiamo fermarci e aprire gli occhi: era razzismo al 100% – dice riferendosi all’episodio accaduto ieri – e non c’entrava niente con il calcio. Non c’entrava nulla con la partita, con la rivalità tra le squadre. Ecco perché ho agito in quel modo”.

La palla, dice Boateng, ora passa alle istituzioni calcistiche. ”C’è tanta gente, ad esempio alla Fifa, che può fare qualcosa: dovrebbero svegliarsi e agire. In caso di razzismo, certe persone dovrebbero essere bandite per sempre dagli stadi. Non dovrebbero metterci più piede, questa potrebbe essere la prima misura da adottare. Dobbiamo aprire occhi e orecchie, vedere e ascoltare tutto. E bisogna reagire. Io -chiarisce- amo il calcio così tanto che non lo abbandonerei per colpa di qualche stupido”.

Sulla vicenda interviene anche Silvio Berlusconi che in una nota, fa sapere di aver chiamato Boateng: ”Mi sono congratulato con lui per la sua reazione contro il deprecabile episodio di razzismo”. E ha spiegato di aver ”molto apprezzato il comportamento del mio Milan in questo caso e le dichiarazioni rese dai calciatori, dall’allenatore Allegri e da mia figlia Barbara”.

”Questi episodi incivili, questi fischi e questi cori denigratori – sottolinea il Cavaliere – si ripetono ormai con eccessiva frequenza e offendono il calcio e lo sport intero. Anche perché di tali gesti odiosi soffrono, oltre agli atleti, le società e la stragrande maggioranza dei tifosi. Assicuro che in tutte le partite, anche internazionali, ove si verificassero episodi di questo genere, il Milan lascerà il campo”.

fonte: Cori razzisti, denunciato tifoso Pro Patria Boateng: andrei via anche in Champions – Adnkronos Cronaca.