Con la crisi economica diminuiscono i trasporti e migliora la qualità dell’aria – Adnkronos Prometeo Sostenibilità Risorse

Diminuzione solo del 4,3% della domanda di energia rispetto al picco del 2007 ed aumento della domanda di trasporto merci del 5,4% nel 2010, con una diminuzione dell’1% nel trasporto passeggeri. Questi, tra gli altri, i dati diffusi nella relazione annuale redatta dalla AEA nell’ambito del ‘Rapporto su Trasporti ed Ambiente”, un documento che raccoglie i dati sull’impatto dei trasporti sull’ambiente e sulle politiche di tutela poste in essere dagli Stati dell’Unione.

Nella relazione dell’Agenzia si afferma che la situazione in quest’ultimo biennio (2010-2011) è migliorata anche se è probabile che a ridurre i livelli di inquinamento abbia contribuito più la crisi economica e finanziaria del vecchio continente che non le ‘buone pratiche’ poste in essere dai Paesi membri. E, pur essendosi registrati dei miglioramenti, i livelli di emissione della NO2 (biossido di azono) continuano ad essere superiori ai limiti fissati per legge.

Secondo Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA, una delle grandi sfide del XXI secolo ”sarà quella di attenuare gli effetti negativi dei trasporti – gas a effetto serra, inquinamento atmosferico e acustico – pur mantenendo le caratteristiche positive della mobilità. L’Europa può dare l’esempio intensificando gli sforzi sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica nel campo della mobilità elettrica. Tale cambiamento potrebbe trasformare la vita all’interno delle città”.

Nel 2010 sono stati registrati livelli nocivi di NO2 superiori ai limiti di legge nel 44% delle stazioni di motoraggio dell’aria instellate lungo le strade europee, ed i livelli di particolato (PM10) hanno superato i livelli massimi nel 33% dei siti.

In controtendenza, rispetto al trasporto merci, la domanda di trasporto dei passeggeri registrata tra il 2009 ed il 2010 è diminuita (-1%), e nell’ambito del trasporto delle persone diminuisce quella rivolta al mezzo collettivo, a causa dell’aumento delle tariffe su rotaia e marittime, mentre aumenta il trasporto su auto privata. Una scelta potenzialmente negativa cui fa però riscontro un sensibile miglioramento delle nuove vetture, più efficienti nei consumi e nell’uso del 3% quelle prodotte nel 2011 rispetto a quelle vendute nel 2010.

Secondo il rapporto, il settore dei trasporti per raggiungere gli obiettivi fissati dalle direttive dell’Unione deve ridurre del 68% le emissioni di biossido di carbonio entro il 2050.

Nel 2011 in Europa sono stati immatricolati 12,8 milioni di veicoli nuovi e l’emissione media di Co2 è stato di 135,7g per vettura per chilometro, 4,6g/Co2/km in meno rispetto al 2010 con una riduzione del 3,3%.

Il dato è anticipato dall’Agenzia Europea per i Trasporti che nel corso di questo mese pubblicherà il rapporto sulle emissioni di Co2 dei veicoli circolanti sulle strade del vecchio Continente. La diminuzione delle emissioni è da imputarsi ad una serie di concause che vanno dalla migliore efficienza dei nuovi veicoli, alla maggiore diffusione della propulsione diesel, il 55% del totale delle immatricolazioni nel 2011 rispetto al 51,3% del 2010, e dagli effetti della crisi che ha di fatto ridotto immatricolazioni e circolazione. Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA, ha rimarcato come siano sempre più efficienti le nuove auto messe in circolazione e come sia ”incoraggiante vedere l’aumento delle vendite delle auto elettriche”.

Nell’Unione europea, le emissioni di CO2 del trasporto stradale sono aumentate del 23% tra il 1990 e il 2010, diventando responsabili di circa un quinto delle emissioni totali dell’UE. Al fine di ridurre le emissioni di gas serra dovute ai trasporti, le case automobilistiche devono limitare le emissioni di Co2 per veicolo/km di 130g entro il 2015 e di 95g/km entro il 2020.

 

 

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