‘Salvo’ è una storia coraggiosa: ambientata interamente tra Palermo e la campagna di Enna, protagonista un killer di mafia che durante un regolamento di conti nella casa di un rivale s’imbatte in Rita, sorella cieca dell’uomo che sta per assassinare. La ragazza cerca di scappare ma qualcosa succede in quel momento: l’uomo prima tenta di ucciderla, poi si ferma. Non riesce a farlo. Per salvarla deve nasconderla, ed è quello che farà, nonostante sia un gesto folle e quasi senza speranza. Amore a prima vista? Forse per il killer, una cosa è certa: farà miracoli. Salvo, che nel 2008 ha vinto la Menzione Speciale per la sceneggiatura al Premio Solinas, evita tutte le trappole rimanendo sospeso tra fantastico e reale, sul filo dell’ambiguità.
Un film, dunque, che reimpasta materia propria delle pellicole sulla mafia per offrire una speranza, non a caso dato che “siamo entrambi palermitani – sottolinea Piazza – cresciuti a Palermo negli anni più duri. Per noi l’esempio di Falcone e Borsellino è stato assolutamente determinante e formativo; sia io sia Fabio abbiamo deciso di lasciare Palermo dopo le loro uccisioni”.
“Torneremo a girare in Sicilia, come abbiamo già fatto per ‘Salvo’, dove abbiamo raccontato la nostra città, seppure mostrandola pochissimo. Abbiamo raccontato un’Italia che ha bisogno di credere in un miracolo per cambiare. Torneremo a girare le nostre storie, il nostro immaginario è tutto siciliano”, risponde Piazza alla domanda se complice la vittoria a Cannes troveranno la voglia di tornare in Sicilia.