Boom di separazioni sotto l’albero, a Natale record di liti e coppie che ‘scoppiano’

Se a Natale dovremmo essere tutti più buoni, se non altro per non smentire l’antico adagio, la regola sembra non valere proprio nel cuore delle celebrazioni natalizie, ovvero la famiglia. Proprio sotto l’albero, infatti, anziché scambiarsi doni e affettuosi auguri, si litiga e spesso si arriva a separarsi. Il periodo che va dal 23 dicembre al 6 gennaio segna infatti due record in contemporanea: quello delle coppie sposate che ‘scoppiano’, magari litigando su dove passare il Natale, se a casa dei genitori di lui o di lei o su chi invitare a casa propria; e quello delle coppie già separate per la contesa su chi dei due ex coniugi deve avere con sé nel giorno di festa i figli.

“Nel periodo natalizio si registra un aumento esponenziale del numero di richieste di separazione”, riferisce all’Adnkronos il presidente dell’Ami, l’associazione degli avvocati matrimonialisti italiani, Gian Ettore Gassani. E proprio il Natale è il periodo più a rischio, anche rispetto al Capodanno e alla Pasqua, alla pari solo con il Ferragosto. “Non a caso – osserva Gassani – dopo l’Epifania, con la fine delle feste, si forma la fila davanti agli studi legali per le richieste di separazione”.

Il motivo è semplice, spiega: “Quando già nella coppia manca l’armonia, la decisione su come, dove e con chi passare le feste, specie il Natale, può diventare esplosivo. Se poi aggiungiamo il fatto che si è in ferie e dunque si trascorrono intere giornate a stretto contatto, ecco allora che sotto l’Albero la coppia scoppia”, anticipando così i ‘botti’ di Capodanno… “La festa – sottolinea il presidente dell’Ami – è l’evidenziatore giallo su una crisi latente ma già esistente”.

Un altro “delicato e pericoloso fenomeno”, avverte l’avvocato Gassani, riguarda i figli contesi, “riproponendosi puntualmente nelle festività natalizie, visto che i figli dei genitori separati e divorziati devono trascorrere le vacanze di Natale, il Capodanno e l’Epifania, dividendosi tra i due genitori. Circa 30.000 figli ogni anno sono oggetto di vendetta e ricatto e nel periodo dal 23 dicembre al 6 gennaio si registra un aumento pari al 50% di querele e denunce nei confronti del genitore presso cui i figli risiedono stabilmente, per non parlare delle telefonate a polizia e carabinieri per richieste di aiuto e di intervento”.

Le azioni penali vengono avviate, riferisce il presidente dell’Ami, “perché il genitore ‘collocatario’ ha palesemente frapposto ostacoli al diritto di visita e frequentazione dell’altro genitore, utilizzando spesso l’escamotage del certificato medico ‘di favore’ per attestare una malattia del figlio e giustificare la mancata ‘consegna’ all’altro genitore. Infatti – ricorda – la legge sancisce il diritto dei figli minorenni di condividere i periodi delle feste comandate con entrambe le figure genitoriali, nel tentativo di rendere meno dolorosa possibile la disgregazione della famiglia e la messa in pericolo di equilibri affettivi e psicologici difficili”.

Ogni anno, circa 150.000 figli minorenni sono affidati ai genitori nel corso delle nuove separazioni (85.000) e dei divorzi (54.000). Ma mentre nel 70% dei casi le procedure sono definite in via consensuale, nel restante 30% i figli sono motivo di aspra contesa giudiziaria. “La conseguenza – osserva Gassani – è che troppe volte i provvedimenti emessi dai giudici non sono rispettati e troppe volte vengono violati i diritti dei figli e di uno dei due genitori a stare insieme nei periodi di festa”.

fonte: Boom di separazioni sotto l’albero, a Natale record di liti e coppie che ‘scoppiano’ – Adnkronos Cronaca.