Un sistema ”portato avanti per molti anni”, ”proseguito nonostante i ruoli pubblici assunti e condotto in posizione di assoluto vertice”. Così i giudici della Corte d’Appello si esprimono poi a proposito dell’operazione diritti tv portata a termine costituendo società e conti esteri, nelle motivazioni della sentenza che ha confermato la condanna di Silvio Berlusconi a 4 anni per frode fiscale con interdizione di 5 anni dai pubblici uffici. ”La pena stabilita in prime cure – proseguono – è del tutto proporzionata alla gravita’ materiale dell’addebito e all’intensita’ del dolo dimostrato”. Sempre secondo quanto scrivono i giudici, ”e’ ben chiara l’impossibilita’ di concedere le attenuanti generiche”.
Immediata la replica dell’ex premier che parla di motivazioni surreali dietro la condanna. “Le motivazioni della sentenza della Corte di Appello di Milano nella vicenda ‘Diritti’ sono davvero surreali”, dice il Cavaliere: “Mai ho avuto conti all’estero come risulta indiscutibilmente dagli atti. Mai neppure un centesimo delle asserite violazioni fiscali mi è pervenuto, così come parimenti risulta dagli atti”.
Intanto la VI sezione penale della Cassazione mette nero su bianco perché, lo scorso 6 maggio, ha bocciato la richiesta della difesa dell’ex premier di spostare i processi Ruby e Mediaset sui diritti tv da Milano a Brescia per legittimo sospetto.
Silvio Berlusconi, nel chiedere di spostare i suoi processi da Milano a Brescia, muove nei confronti dei giudici “un’accusa infamante, perché colpisce un presupposto o una precondizione irrinunciabili della professionalità e dell’onorabilità del giudice, quali il dovere di imparzialità e l’indipendenza di giudizio”.
fonte: “Berlusconi gestì evasione fiscale” L’ex premier: motivazioni surreali – Adnkronos Cronaca.