Bce: -4 mln posti lavoro dal 2008 Prezzi dei carburanti mai così alti

Tra l’inizio della crisi economica e finanziaria nel 2008 e il primo trimestre del 2012 il numero di posti di lavoro nell’area dell’euro si è ridotto di oltre 4 milioni di unità. L’occupazione, infatti, è diminuita del 2,8% rispetto al livello massimo del primo trimestre del 2008. E’ quanto si legge nel bollettino della Bce. Dal primo trimestre del 2008 al primo trimestre del 2010, rileva l’Istituto di Francoforte, il tasso di occupazione è sceso di 1,7 punti percentuali, al 64,2%. Nonostante la gravità della crisi, osserva la Bce, ”l’adeguamento dell’occupazione è stato relativamente contenuto a livello aggregato”. Nelle fase iniziali della crisi, spiega l’Istituto di Francoforte, ”le imprese hanno mostrato una netta preferenza per forme di flessibilità interna, come la riduzione degli straordinari e il ricorso agli accordi lavoro a orario ridotto, contribuendo a mitigare la correzione dei livelli occupazionali (misurata in unità). Lariduzione delle ore lavorate totali nell’area dell’euro (-4,5%) è stata infatti sensibilmente più marcata rispetto al calo del numero di occupati (-2,6%)”, tra il primo trimestre del 2008 e i primi tre mesi del 2010.

Dal 2008 le condizioni dei mercati del lavoro nell’area dell’euro insomma sono ”peggiorate drasticamente”, con un netto incremento del tasso di disoccupazione, che nel luglio del 2012 ha raggiunto l’11,3%: 4 punti percentuali in più rispetto al primo trimestre del 2008 quando si attestava al 7,3%, il livello minimo dall’introduzione dell’euro.

Un elemento cruciale della crisi, rileva la Bce, sono le diversità molto marcate tra i singoli Paesi dell’area dell’euro, considerando che le perdite occupazionali accumulate dal massimo al minimo sono comprese tra il -16 e il 0,4%. Ad esempio il numero di posti di lavoro è sceso di meno dell’1% in Belgio, Germania e Lussemburgo, nonostante la flessione del pil in questi Paesi sia stata in linea con la media dell’area dell’euro. Per contro, osserva l’Istituto di Francoforte, il numero di posti di lavoro è diminuito di oltre il 15% in Estonia e Irlanda e di oltre il 10% in Grecia e Spagna.

Nel secondo trimestre del 2010 la disoccupazione di lunga durata nell’area dell’euro ha raggiunto il 67,3% della disoccupazione totale, con un aumento di 7 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2008, si legge ancora nel bollettino nel quale si precisa che è con il protarsi della crisi e delle difficoltà a trovare un lavoro che il numero di disoccupati di lunga durata ha iniziato ad aumentare all’inizio del 2009.

In ogni caso l’attività economica dell’area dell’euro resterà ”contenuta” nel breve termine per poi registrare ”un recupero molto graduale”. ”Seppur sostenuta dalle misure di politica monetaria convenzionali e non convenzionali, la dinamica della crescita continuerebbe ad essere frenata dal necessario processo di aggiustamento dei bilanci, dall’elevata disoccupazione e dalla disomogeneità della ripresa mondiale”.

L’istituto di Francoforte fa anche notare come a settembre i prezzi al consumo medi dei prodotti petroliferi (carburanti per autotrazione e riscaldamento domestico) nell’area dell’euro hanno toccato i massimi storici, nonostante le quo tazioni del greggio in dollari siano rimaste alquanto al di sotto dei livelli raggiunti brevemente a metà del 2008. A pesare sui prezzi sono soprattutto le imposte indirette (sia accise che Iva), il calo del tasso di cambio dollaro/euro e l’aumento dei margini di raffinazione.

 

 

fonte: Bce: -4 mln posti lavoro dal 2008 Prezzi dei carburanti mai così alti – Adnkronos Economia.