Il giovane extracomunitario di origine africana ha raccontato agli agenti di essere stato violentato da un altro detenuto, poi ha confessato che ad abusare di lui era anche don Barin. Un racconto che gli agenti hanno verificato con tanto di intercettazioni ambientali e telecamere.
Don Barin, secondo l’accusa avrebbe ‘comprato’ le violenze sessuali in cambio di beni di prima necessità da almeno 6 detenuti, tutti giovani extracomunitari. Favori sessuali in cambio di sigarette, saponette o shampo o piccole somme di denaro, secondo la ricostruzione degli inquirenti. Abusi e palpeggiamenti avvenuti in gran parte all’interno dell’ufficio del cappellano, nel carcere di san Vittore, o nell’abitazione del prete a pochi passi da piazza Filangieri.
Per 4 delle 6 vittime ci sono anche i filmati degli abusi perpetrati dal cappellano del carcere. Filmati che riprendono il prete mentre abusa delle sue vittime e dopo offre alle stesse saponette, shampo o sigarette, beni primari per chi è in carcere. Non solo: le telecamere sono state installate dagli uomini della Squadra mobile di Milano anche nella sua abitazione dove le vittime, una volta scarcerate per fine pena, venivano ospitate e abusate.
Una violenza aggravata anche dal ruolo del cappellano: il suo parere era fondamentale per ottenere il permesso di uscire dal carcere.
fonte: Milano, stupri in cambio di sigarette: arrestato il cappellano di San Vittore – Adnkronos Cronaca.