Provocazione o iniziativa imprenditoriale, il giudizio delle associazioni a tutela dei diritti delle donne è durissimo. Interpellate dall’Adnkronos, tutte ritengono il gioco “uno scempio”, “sconcertante e diseducativo”, qualcuno chiede di verificare la presenza del reato di induzione allo sfruttamento della prostituzione, e in molti auspicano un intervento per bloccare la vendita sul web.
L’autore non è nuovo alle provocazioni: nel 2008 cantava brani dai titoli a dir poco osé e nel 2010 scriveva tesi di questo tenore: “Ho 25 anni e faccio la escort. Voglio andare alle feste in Sardegna. Voglio farmi una pista a Sankt Moritz”. “E’ una cosa oscena”, tuona all’Adnkronos Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di Telefono Rosa. Secondo Moscatelli, la Polizia postale “avrebbe dovuto individuare subito il gioco e agire di conseguenza. Chiedo – aggiunge – al ministro Annamaria Cancellieri di vigilare e prepare una task force che elimini questo scempio”.
Intanto per pochi euro, con Paypal, tutti possono acquistare queste carte con contenuti e disegni irriferibili, che evocano violenze e stupri di gruppo. La posta in gioco è poi diretta alla ‘vendita di organi’, perché al peggio non c’è mai fine. Sul sito, un avviso riferisce che è già sold out: “Pensiamo ai minori, se i genitori non hanno messo i filtri alla navigazione – prosegue Moscatelli – anche i bambini lo possono vedere”. Secondo la presidente, non è la prima volta che succede e “il Paese non sta facendo nulla per la cultura del rispetto delle donne”.
“Siamo sconcertati e inorriditi”, le fa eco Roberto Gerali, in prima linea come responsabile nazionale della lotta allo sfruttamento della prostituzione per la Comunità Papa Giovanni XXIII. “Non siamo avvocati, ma – sottolinea – in questo gioco si può ravvisare anche il reato di induzione allo sfruttamento della prostituzione. Le Forze dell’Ordine dovrebbero intervenire”. Gerali paventa poi il rischio che i messaggi sbagliati di ‘Squillogame’ alimentino confusione nei ragazzi e nei soggetti più deboli. Capacità mangeriali, denaro e sesso: questi i simboli che emergono dalla presentazione del gioco di carte per chi avvocato è davvero, ossia Antonella Anselmo, membro del comitato promotore nazionale di ‘Se non ora quando’. “Ho dei dubbi sulla rilevanza penale, è un gioco astratto. E’ l’aspetto culturale che è gravissimo“. Per Anselmo, se anche ci fosse una parvenza di denuncia sociale nella presentazione, “che rispecchia in parte la realtà di questi tempi”, rimangono le carte, con i loro messaggi sprezzanti “che ci hanno lasciato allibiti”.
La stessa Pia Covre, portavoce del Comitato per i diritti civili delle prostitute, non nasconde il suo fastidio, defindendo il gioco “una trovata pessima e diseducativa”. “Ci sono – spiega – prostitute che muoiono per colpa dei loro protettori. Il problema è che si tratta di persone che pensano di essere creative”, aggiunge Covre riferendosi al musicista. Ma Immanuel Casto, con 27mila sostenitori su Facebook e oltre 2mila follower su Twitter, sembra non curarsi affatto delle eventuali polemiche. Il video del gioco è tra i più ‘cliccati su Youtube e condivisi su Facebook, e lui stesso nella presentazione, ambientata in una bisca, risponde da solo a possibili perplessità: “Sono biondo e ho un corpo perfetto ma questo mi da forse il diritto di ridicolizzare tematiche così drammatiche? Sì”.
fonte: Rivolta contro Squillogame, il gioco per aspiranti sfruttatori di prostitute – Adnkronos Cronaca.