Alla macabra scoperta nell’appartamento della centralissima via Vincenzo Di Marco gli agenti sono arrivati cercando di dare un nome al suicida che non aveva con se’ documenti ma solo il cellulare. Una parente delle vittime, contattata telefonicamente, ha cosi’ indicato ai poliziotti la casa in cui viveva la moglie, una connazionale con una coinquilina polacca. Quando gli investigatori sono entrati nell’abitazione, dopo che i vigili del fuoco hanno sfondato la porta, si sono trovati davanti una scena agghiacciante. La moglie dell’uomo era distesa sul letto massacrata a colpi d’ascia e sfigurata, il cadavere dell’altra donna era invece su una poltrona, sarebbe stata strangolata e soffocata con un sacchetto di plastica trovatole, ancora sul capo.
Le due straniere lavoravano come colf e Dimitro si era trasferito a Palermo soltanto da qualche mese. Gli investigatori sembrano privilegiare la pista passionale, che potrebbe spiegare la furia con cui l’uomo si e’ accanito sulla moglie, ma le indagini proseguono a 360 gradi.