“Non dobbiamo mai dimenticare che il vero potere, a qualunque livello, è il servizio, che ha il suo vertice luminoso sulla Croce”, sottolinea nel discorso rivolto al gruppo di suore guidate dal cardinale Joao Braz de Aviz. “Sappiate sempre esercitare l’autorità – esorta il Pontefice – accompagnando, comprendendo, aiutando, amando; abbracciando tutti e tutte, specialmente le persone che si sentono sole, escluse, aride: le periferie esistenziali del cuore umano”.
“Cosa sarebbe la Chiesa senza di voi? Le mancherebbe maternità, affetto, tenerezza”, dice Papa Francesco esortando le suore a sentirsi “madri e non zitelle”. Bergoglio le invita ad aiutare le loro comunità ”anzitutto attraverso i tre cardini della vostra esistenza: l’obbedienza, la povertà, la castità”.
Spiega il Pontefice che l’obbedienza va intesa come “ascolto della volontà di Dio”. Quanto alla povertà “è il superamento di ogni egoismo, nella logica del Vangelo che insegna a confidare nella Provvidenza di Dio”. Infine, la castità “feconda, che genera figli spirituali nella Chiesa: la consacrata deve essere madre e non zitella”.