I giudici di Appello hanno riformato la sentenza di primo grado, in cui era stato condannato solo un dirigente della Provincia di Torino, e inflitto sei condanne e un’assoluzione ai funzionari provinciali e professori allora responsabili della sicurezza nell’istituto. Per tutti l’accusa era di disastro, omicidio e lesioni colpose. Le pene sono comprese tra i 2 anni e 2 mesi e i 4 anni di carcere.
Quando ha sentito il giudice pronunciare il suo nome, uno dei condannati non ha retto e ha avuto un mancamento, ma si è ripreso quasi subito.
“Di sicuro questa sentenza non ci riporterà Vito ma almeno è stata fatta un po’ di giustizia” dicono i genitori e la sorella di Vito Scafidi che non trattengono la commozione quando il giudice Luciano Grasso legge la sentenza di Appello. “Questa sentenza è solo il punto di partenza per la sicurezza delle scuole in Italia. Bisogna che questa tragedia serva a qualcosa”, dice la madre del ragazzo, Cinzia Caggiano.