mio marito – sottolinea Marisa Grasso – e sono contenta per la decisione della questura di Catanzaro. Spero anzi che anche la questura di Catania emetta dei Daspo nei confronti di quegli ultra’ etnei che ancora domenica scorsa hanno esposto striscioni e cantato cori offensivi della memoria di mio marito”. A chi domanda cosa abbia provato quando ha visto la maglietta di Arcidiacono con la scritta ‘Speziale innocente’, lei risponde: “Sono rimasta sbigottita e addolorata, poi sono andata a cercarmi altre foto sul web: io questo Arcidiacono non l’ho mai visto a un’udienza in tribunale in tutti questi anni, a chiedere insieme a me verita’ e giustizia. Con quella maglietta ha offeso non solo me e mio marito e i miei famigli, ma l’intera societa’ civile”.
Ci fosse l’occasione, sarebbe disposta a incontrarlo per parlargli e spiegargli le conclusioni del processo e la sentenza? “E’ un uomo di sport, viene da un ambiente in cui i valori umani dovrebbero essere ben chiari, la cosa fondamentale da trasmettere ai giovani. Che dirgli di piu’ dopo un gesto cosi’? Da lui mi aspetto solo le scuse, soprattutto per i miei figli. Perche’ non solidarizza con loro, che da quel 2 febbraio 2007 non hanno piu’ il padre, non pronunciano piu’ la parola ‘papa”?”, conclude Marisa Grasso.
Calcio: Vedova Raciti, Arcidiacono chieda scusa ai miei figli – Adnkronos Sport.