Da allora, “sono state così affrontate, conseguendosi già dei risultati,scottanti esigenze di riduzione della popolazione carceraria e di creazione di condizioni più civili per quanti scontano sanzioni detentive senza potersi riconoscere nella funzione rieducativa che la Costituzione assegna all’espiazione di condanne penali”.
Per Napolitano è possibile “uno speciale ricorso a misure di clemenza” per alleggerire la situazione “critica” delle carceri italiane. Ma occorre che il Parlamento “rifletta” sull’attuale formulazione dell’articolo 79 della Costituzione “che a ciò oppone così rilevanti ostacoli”.
La riflessione che il Capo dello Stato chiede alle assemblee parlamentari riguarda il meccanismo che oggi la Carta costituzionale impone per le misure di clemenza, l’amnistia e l’indulto, che sono concessi ‘con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera, in ogni suo articolo e nella votazione finale’. Un ingranaggio, evidentemente troppo macchinoso e che prevede un quorum impegnativo. “Ho rinnovato -afferma il Capo dello Stato- l’auspicio che proposte volte a incidere anche e soprattutto sulle cause strutturali della degenerazione dello stato delle carceri in Italia trovino sollecita approvazione in Parlamento. A cominciare da quelle, già in avanzato stadio di esame, per l’introduzione di pene alternative alla prigione”.
fonte: Carceri, Napolitano: “Sono incivili, possibile ricorso ad atti clemenza” – Adnkronos Politica.