Uccise i genitori per l’eredità, Maso esce dal carcere: torna libero dopo 22 anni

carcere_adn--400x300Pietro Maso è libero. L’ex ragazzo della ‘Verona bene’, dopo aver scontato 22 anni di pena per l’omicidio dei genitori, è uscito dal carcere di Opera.

Il 17 aprile del 1991, con l’aiuto di tre amici, Maso infierì sui genitori, Antonio Maso di 56 anni e Rosa Tessari di 48, nella loro casa a Montecchia di Crosara, in provincia di Verona, con un tubo di ferro e altri corpi contundenti, colpendoli ripetutamente con crudeltà e ferocia. Lo fece per entrare in possesso dell’eredità, per comprare vestiti firmati e fare ‘la bella vita’.

Arrestato, Pietro Maso ammise il duplice delitto e fu condannato a 30 anni di reclusione. Il 14 ottobre 2008 gli è stata concessa la semilibertà dai giudici della sorveglianza di Milano. Misura rinnovata il 7 maggio del 2012. Oggi Maso ha 41 anni, è sposato, lavora da un paio di anni in una ditta milanese che assembla computer e, grazie all’indulto e agli sconti di pena per buona condotta, è tornato in libertà.

“Maso torna libero e sarà un cittadino come tutti gli altri e così dovrà essere considerato”, ha dichiarato nei giorni scorsi Roberta Cossia, il giudice del Tribunale di Sorveglianza di Milano che ha firmato il fine pena.

Quel che è accaduto quel 17 aprile del 1991 lo racconta lo stesso Maso nel libro ‘Il male ero io’ (Mondadori) che proprio domani uscirà in libreria. ”Sono in piedi accanto ai loro corpi. Morti. Una linfa gelata mi è entrata dentro, nelle vene, nelle ossa, nel cervello”, racconta Maso nel testo di cui sono state date alcune anticipazioni. ”Vado in bagno. Devo lavarmi. Apro a manetta l’acqua calda, tengo la testa bassa. Fisso le macchie sul dorso delle mani. E’ sangue. E’ il sangue di mio padre. E’ il sangue di mia madre. Ci è schizzato sopra, sulle dita”.

La vita per il ragazzo abituato al lusso e alla bella vita cambia di colpo radicalmente. ”Chi avrebbe potuto immaginare quello che sarebbe accaduto – spiega – l’omicidio, il carcere. Di lì a poco non avrei avuto neppure un paio di slip per cambiarmi. Per anni ho avuto addosso solo i vestiti unti e consumati che qualche detenuto mi lasciava per pietà”.

Maso non racconta ‘solo’ la storia del duplice delitto dei suoi genitori, ma anche del carcere, della sofferenza e, poco alla volta, della sua redenzione e del suo avvicinamento alla fede grazie all’incontro con don Guido Todeschini. ”Per la prima volta – dice Maso – non sono solo un mostro… Io che sono stato schiavo tutta la vita di cose inutili, soldi, donne, gioco, discoteche, non voglio più essere schiavo di nulla”.

 

fonte: Uccise i genitori per l’eredità, Maso esce dal carcere: torna libero dopo 22 anni – Adnkronos Cronaca.