Suicida nella caserma dei carabinieri, il cognato: “I nostri dubbi chiariti dall’autopsia, Michele si è ucciso, ma non capiremo mai il perchè”

SANT’ANASTASIA. E’ un dolore composto eppure insopportabile quello che da ieri inchioda la famiglia e gli amici di Michele Pavone, il giovane che si è tolto la vita impiccandosi nella camera di sicurezza della caserma dei carabinieri di Sant’Anastasia. I parenti e gli amici si sono stretti intorno al dolore di sua madre e della sua giovane convivente: entrambe distrutte dalla tragedia. Una tragedia che, almeno in un primo momento, aveva spinto chi conosceva bene Michele a sospettare che le cose non fossero andate come riferito, tuttavia poche ore fa tutti i dubbi sono stati chiariti – a detta degli stessi familiari – dagli esami autoptici eseguiti al II Policlinico di Napoli. “I nostri dubbi sono stati tutti eliminati dall’autopsia svolta questa mattina – hanno infatti dichiarato lo zio e un cognato di Michele – Abbiamo anche nominato un nostro medico legale che è stato presente all’autopsia e ci hanno confermato la morte per soffocamento”. Le  ragioni dell’estremo gesto sono però rimaste inspiegabili agli occhi della famiglia: “Era un ragazzo pieno di vita. – ha spiegato il cognato – Non ci aveva dato nessun segnale che stesse pensando ad un gesto del genere e mai aveva esternato malesseri. Il giorno seguente sarebbe ritornato agli arresti domiciliari, non c’era nessun motivo per fare questo”. “Possiamo ipotizzare una messa in scena finita male: forse voleva uscire dalla cella e per questo ha messo in opera il tutto e poi la situazione gli è sfuggita di mano: ma questa è solo un’ipotesi. Non si capisce perché e mai lo sapremo”. “Il carabiniere che lo ha arrestato per l’evasione dagli arresti domiciliari – ha invece dichiarato un altro parente – è stato secondo noi troppo fiscale, quando è arrivata la pattuglia, Michele stava solo sulle scale del condominio. A questo punto spero che lui sia fiscale sempre e che non si sia trattato di un accanimento nei confronti di Michele”.

LA DINAMICA DELLA TRAGEDIA. Secondo la ricostruzione dell’avvenimento Michele Pavone  sarebbe stato chiuso nella cella di sicurezza della caserma dei carabinieri di Sant’Anastasia nel pomeriggio di martedì in seguito all’evasione dagli arresti domiciliari. In attesa del rito direttissimo, ha trascorso la notte nella camera di sicurezza senza esternare alcun malessere, e la mattina seguente ha tranquillamente fatto colazione. Il ragazzo è stato poi trovato impiccato poco dopo durante uno dei controlli . Per togliersi la vita ha utilizzato la sua stessa t-shirt legandola allo sportello dello spioncino della cella. Il carabiniere ha  immediatamente tagliato la maglietta nel tentativo di rianimarlo. La maglietta, come detto, era legata allo sportellino dello spioncino della cella fatto lasciare aperto dallo stesso ragazzo per sopperire al caldo. Lo sportellino è però alto circa un metro e cinquanta. Il ragazzo, alto circa un metro e ottanta, si sarebbe quindi abbandonato piegando le ginocchia.

L’autopsia svolta stamattina in presenza di un medico legale fatto nominare dalla famiglia ha confermato la morte per soffocamento.

I FUNERALI. Il corpo di Michele Pavone è stato dissequestrato questa mattina dopo la conclusione dell’autopsia. Lasciato il ragazzo alla famiglia, i funerali si svolgeranno domani mattina.

fonte: http://www.ilmediterraneonews.it/?p=3533