Si è ucciso il mostro di Cleveland. Trovato impiccato nella sua cella

castro_ariel--400x300Ariel Castro, l’uomo che rapì e tenne segregate per dieci anni nella sua casa di Cleveland tre ragazze, si è suicidato nella sua cella. Castro, 53 anni, era stato condannato all’ergastolo e ad una pena aggiuntiva di reclusione dopo essere stato riconosciuto colpevole di 937 capi di accusa, tra i quali sequestro e stupro.

Della prigionia delle tre ragazze si seppe solo quando una delle tre riuscì a fuggire dalla sua cella, il 6 maggio.

Castro si è suicidato poco più di un mese dopo essere stato condannato all’ergastolo, oltre a mille anni di prigione. L’uomo si è impiccato nella sua cella nel Correctional Reception Center di Orient, in Ohio, e non sono serviti a nulla i tentativi di rianimarlo. In quel carcere si trovava dal primo agosto scorso.

Quel giorno Castro aveva detto: “Non sono un mostro, sono malato”. Durante la difesa, aveva parlato di rapporti sessuali “consensuali” con le vittime, negando di averle picchiate e torturate. E’ riuscito ad evitare la pena di morte grazie ad un patteggiamento con i procuratori, che hanno cercato di evitare che le tre donne fossero costrette a testimoniare al processo.

La sua prima vittima, Michelle Knight, aveva 20 anni quando venne rapita nel 2002, mentre Amanda Berry e Gina DeJesus, oggi rispettivamente di 27 e 23 anni, avevano appena 16 e 14 anni quando furono catturate, la prima nel 2003 e la seconda nel 2004.

Le tre donne sono riuscite a scappare lo scorso 6 maggio, quando Berry, che oggi ha una figlia di 6 anni, avuta proprio da Castro, ha chiesto aiuto ad un vicino di casa, attraverso una porta sbarrata, mentre il suo rapitore, ex autista di scuolabus, si era allontanato. Castro è stato arrestato quella sera. La “casa degli orrori” è stata demolita il 7 agosto.

 

fonte: Si è ucciso il mostro di Cleveland. Trovato impiccato nella sua cella – Adnkronos Esteri.