Renzi, fiducia anche alla Camera: ”Unica chance è cambiare”

renzi2_2502--400x300”Questo Paese non ha ancora visto la sua pagina più bella. Tocca a ciascuno di voi realizzarla”. Il premier Matteo Renzi chiude così il suo discorso alla Camera, dove ha incassato la fiducia , dopo quella di lunedì notte al Senato, con 378 sì e 220 no. Per la cronaca un voto in meno rispetto all’ultima fiducia del governo di Enrico Letta quando i sì erano stati 379.

L’incipit è dedicato alle citazioni: don Milani, Enrico Berlinguer e Aldo Moro ”veri onorevoli, degni di onore”. Prima di entrare nel vivo, il premier mette l’accento sull’orgoglio dem, facendo riferimento alla presenza in aula dell’ex segretario Pd, e dando una nuova stoccata al M5S. ”Quando Bersani mi ha sconfitto alle primarie, non mi ha cacciato dal partito. E oggi è qui”.

Come già in Senato, insiste sulla responsabilità politica dell’azione di questo Governo. “C’è sempre qualcuno a cui attribuire responsabilità, a cui dare la colpa” anche per via del Porcellum, dice. “Per questo è fondamentale dire che questo governo non ha alibi. Se riusciremo a fare quanto promesso, avremo fatto il nostro dovere. Se non ci riusciremo, ho apprezzato l’intervento di Fassina, la responsabilità sarà di chi guida il govenro. Non è coraggio ma è realismo”, sottolinea il premier.

L’unica ”chance è cambiare”. A cominciare dal ”prendere qui e ora l’occasione della timida ripresa che si sta affacciando” perché l’Italia da almeno 15 anni ”ha una mancanza di crescita”, ”non cresce come il resto dell’Europa”.

Non si farà dettare la linea dalla Ue, assicura. E rilancia sulle due mosse chiave del suo programma economico, “uno choc” con il pagamento “totale” dei debiti della Pa e il taglio del cuneo fiscale, con la doppia cifra indicata che si riferisce “ai miliardi e non alla percentuale”. Miliardi che saranno almeno 10.

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