Piano Ilva: 400 milioni per l’ambiente, riduzione polveri tra 70% e 90%

E’ prevista una riduzione delle polveri “del 70-90%, sulla base delle garanzie fornite da società specializzate nel settore” nel piano di investimenti dell’azienda siderurgica Ilva presentato questa mattina alla Procura della Repubblica di Taranto che il presidente del Cda, Bruno Ferrante, illustra ai sindacati territoriali dei metalmeccanici.

Il piano che “Ilva si impegna da subito a realizzare” permetterà “la riduzione delle emissioni di polveri e altri inquinanti con un impegno straordinario del valore di circa 400 mln di euro per investimenti ambientali”.

Gli interventi previsti “nei parchi minerali sono finalizzati all’abbattimento delle polveri diffuse prodotte dallo spolveramento dei cumuli. Per quanto riguarda la copertura dei parchi minerali – si continua in una sintesi del piano consegnata ai giornalisti – Ilva ha già dato incarico alla società ‘Paul Wurth’, leader mondiale nella progettazione di impianti siderurgici, di progettare un sistema per la copertura”.

L’azienda cita anche alcuni interventi immediati “già avviati e in corso di realizzazione” tra i quali “impermeabilizzazione dei parchi primari; completamento della barriera frangivento, prescritta dall’Aia, che può essere ultimata entro la fine dell’anno, se verrà revocato il blocco; filmatura settimanale dei cumuli; riduzione del 20% della giacenza media dei materiali nei parchi con conseguente riduzione dell’altezza dei cumuli e quindi della superficie esposta all’erosione del vento, già attuata e programmata in modo strutturale da metà ottobre”.

Tra gli altri interventi previsti nell’area dei parchi minerali anche “l’umidificazione continua delle strade e delle piste; la costruzione di una nuova rete di idranti per bagnare cumuli e piste; la realizzazione di un sistema basato su cannoni umidificanti (fog cannon, ndr) con la funzione di abbattere le polveri che si sollevano dai cumuli”.

Nel frattempo che questi ultimi verranno realizzati, “le attività di umidificazione dei cumuli saranno svolte ininterrottamente durante tutta la giornata con il ricorso anche a mezzi esterni”. Previste inoltre la “diminuzione del 50% della velocità dei mezzi che circolano nelle strade vicino ai parchi per diminuire il sollevamento di polveri” e “la realizzazione di un sistema di monitoraggio ambientale e intervento per le giornate con vento intenso che si attiva automaticamente sulle procedure di umidificazione dei parchi”.

Il piano presentato oggi dall’Ilva, sottolinea Confindustria in una nota, apre ”uno scenario nuovo per la soluzione di una vicenda che riguarda il più importante impianto siderurgico europeo”, precisando che ”l’investimento di 400 milioni di euro costituisce uno degli sforzi per la bonifica e il risanamento più consistenti messi in campo da un’impresa privata, senza il contributo di fondi pubblici”.

In questa fase di crisi, sottolinea Viale dell’Astronomia, ”occorre sostenere una realtà industriale che ha il coraggio di investire con responsabilità nella politica ambientale. E’ per questo necessario che il Governo e tutte le istituzioni diano il loro supporto, come peraltro avvenuto in queste settimane”. Taranto e l’Ilva, conclude Confindustria, ”sono strategiche per l’economia del nostro Paese, ma sono anche l’espressione più evidente della necessità di regole certe di politica industriale nazionale”.

Il procuratore capo di Taranto, Franco Sebastio, davanti alla commissione d’inchiesta sulle Ecomafie, alla Camera, ha detto che “allo stato attuale il provvedimento di sequestro preventivo esclude qualsiasi facoltà d’uso. Ed è questo il provvedimento che noi dobbiamo fare eseguire. Su qualsiasi proposta dell’azienda tendente a ottenerne la modifica, sarebbe chiamato a decidere il gip”.

“Le indagini non sono ancora finite – ha aggiunto il magistrato nell’audizione a Palazzo San Macuto – il quadro delle imputazioni non è ancora completo. E’ possibile che oltre ai reati di pericolo emergano dei reati di danno”. Sebastio ha quindi ricostruito le tappe dell’inchiesta che ha portato al sequestro preventivo degli impianti, ricordando anche “le 150 denunce singole ricevute per tutta una serie di reati. Ci scrisse anche il sindaco di Taranto dicendo ‘datevi da fare, qui la gente muore'”.

fonte: Piano Ilva: 400 milioni per l’ambiente, riduzione polveri tra 70% e 90% – Adnkronos Cronaca.