Madre del tifoso fermato a Varsavia: mio figlio innocente processato senza avvocato

lazio_legia_twitter--400x300”Mio figlio e gli altri ragazzi, tutti giovanissimi, sono stati sottoposti a forti pressioni psicologiche”, ”chiusi nelle celle quasi senza bere e mangiare” e poi ‘coartati’ a firmare ”un’assunzione di responsabilità dei disordini e la rinuncia alla tutela legale”. A denunciare la vicenda all’Adnkronos è Annalisa Compagno, madre di Federico D’Alessandro, 22 anni, uno dei tifosi biancocelesti fermati prima della partita di Europa League Legia Varsavia-Lazio, sabato condannato a tre mesi di carcere e attualmente detenuto in Polonia.

”Ora mio figlio è in carcere insieme ad altre 21 persone condannate in un processo in cui non c’è stata nessuna responsabilità individuale accertata, non c’è stato nessun avvocato, non c’era nessuno dell’ambasciata in Tribunale”, sottolinea la madre del giovane.

”L’impressione – sottolinea Annalisa Compagno – è che questa vicenda sia stata gestita in maniera veramente superficiale. Io vorrei che i fatti fossero approfonditi, che non si liquidasse la questione come una storia di tifoseria violenta, perché questi sono ragazzi incolpevoli. Lo hanno detto perfino i poliziotti durante il processo. Mio figlio è uno studente universitario, un bravissimo ragazzo che ama andare allo stadio e non ha precedenti, e anche gli altri sono tutti ragazzini”.

Annalisa Compagno racconta di come sono avvenuti i fermi. ”I 137 ragazzi trattenuti per strada prima della partita a Varsavia, tra i quali mio figlio, sono stati tutti divisi in piccoli gruppi e rinchiusi nelle celle dei commissariati – spiega – Non gli è stato consentito di sentire né vedere nessuno, e neanche all’ambasciata è stato consentito di vederli e di comunicare con loro”.

”Da giovedì pomeriggio a sabato mattina sono stati lasciati in cella senza quasi dargli da mangiare e da bere – sottolinea Annalisa Compagno – Poi gli hanno sottoposto un foglio in polacco dicendogli che se avessero firmato avrebbero avuto un giudizio veloce e sarebbero usciti subito. E in questo foglio c’era un’assunzione di responsabilità in relazione ai disordini e la rinuncia alla tutela legale. Questi sono ragazzini, sono stati tenuti sotto pressione psicologica e rinchiusi senza contatti – denuncia la donna -, avrebbero firmato qualsiasi cosa. Non sapevano che cosa avevano firmato”.

 

fonte: Madre del tifoso fermato a Varsavia: mio figlio innocente processato senza avvocato – Adnkronos Cronaca.