Legge stabilità, servono 12 mld

 Al via il Consiglio dei ministri, chiamato ad approvare la legge stabilità per il 2013. Sul tavolo anche la discussione delle modifiche al titolo V della Costituzione sui poteri alle Regioni.

Il presidente del Consiglio Mario Monti, prima della discussione in Cdm, ha illustrato il provvedimento al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Poi è stato il turno dell’incontro con i rappresentanti delle autonomie locali e delle parti sociali.

Al tavolo con i rappresentanti di Regioni, Province e Comuni, Monti insieme al ministro dell’Economia Vittorio Grilli, al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà e al commissario per la spending review Enrico Bondi hanno comunicato che le entrate complessive garantite dalla legge di stabilità oscilleranno tra i 10 e i 12 miliardi di cui 6,5 per evitare l’aumento dell’Iva e 3,5-4 per aumentare la produttività.

Ma gli enti locali temono una nuova mannaia: ”L’ammontare di tagli è di circa 10 miliardi per il comparto”, afferma il sindaco di Perugia e rappresentante dell’Anci Wladimiro Boccali. “Per i Comuni è impossibile subire altri tagli. Se continuano su questa strada verranno a spiegare ai cittadini come riaprire le scuole o fare le manutenzioni perché noi non ci assumiamo queste responsabilità”. Protesta anche il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani: “Abbiamo detto al governo che dobbiamo già gestire due manovre sul 2013 più la spending review: non ci sono le condizioni per poter pesare ulteriormente su alcuni servizi, come la sanità e il trasporto locale“.

Dopo il tavolo con le autonomie locali c’è stato il confronto con le parti sociali. Non ci sarà una nuova manovra, ha assicurato il ministro Grilli aprendo la riunione rispondendo così ai dubbi avanzati in mattinata dal segretario della Cgil Susanna Camusso che aveva manifestato il “sospetto, per non dire la certezza” che sotto la legge di stabilità si celasse “un’altra manovra mascherata” mettendo in guardia l’esecutivo sulla possibilità di uno “sciopero generale“.

Al tavolo con sindacati e imprese Grilli ha quindi profilato la strada che il governo intende seguire per reperire le risorse finanziarie necessarie:avanti con la spending review e, come deciso in Europa, avanti anche con la tassa sulle transazioni finanziarie oltre alla revisione delle detrazioni fiscali e l’eliminazione del finanziamento di alcune leggi bocciate dalla Ue. E, buona notizia per le imprese, l’impegno a recepire la direttiva europea sui ritardi dei pagamenti sia pubblici che privati.

”Sarò tranquillizzato quando vedrò i numeri ma mi pare che l’approccio avuto sia ragionevole”, ha detto al termine dell’incontro il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. Un approccio che ”va incontro all’esigenza di ripristinare i meccanismi di forte detassazione dei salari di produttività”. ”Per noi – ha affermato Bonanni – è un fatto di sostanza perché dove si lavora la gente deve pagare meno tasse e, inoltre, va incontro anche a una considerazione di principio importante. L’indicazione è questa: se si lavora meglio, si deve essere pagati meglio”.

Soddisfatto dell’incontro anche il premier Monti che ha parlato di una ‘discussione proficua’ avvenuta in un ‘clima di volontà’.

 

fonte: Legge stabilità, servono 12 mld – Adnkronos Politica.