La Cetra Angelica – Portici, Presepe vivente 2012

La sala cinese del Palazzo Reale di Portici è stata, lo scorso giovedì 6 dicembre, il luogo scelto per ospitare la conferenza stampa di presentazione de “Il Presepe Vivente”. L’evento, organizzato dalla Onlus “La Cetra Angelica”, in collaborazione con l’associazione “I Giocondi” e il “Comune di Portici”, si terrà il prossimo sabato 22 dicembre. La manifestazione è ormai diventata patrimonio della città di Portici, attirando da cinque anni numerosissime folle di visitatori provenienti da ogni angolo del territorio vesuviano. Teatro della rappresentazione è la storica via Università, i cui antichi palazzi, le chiese e i suggestivi archi prendono vita grazie ad un popolo di circa centocinquanta figuranti impegnati nei ruoli di coloro, contadini o mercanti, pescatori o lavandaie, che circa duemila anni fa assistettero al sacro mistero del Natale.

Al tavolo padre Claudio Joris, guardiano del convento dei frati minori conventuali di S. Antonio e presidente de “La Cetra Angelica”, l’avv.Aniello Pignalosa, assessore alle attività commerciali della giunta comunale uscente, il prof. Paolo Masi, preside della facoltà di Agraria dell’università “Federico II” di Napoli, il dott. Luigi De Simone, regista della manifestazione, Salvatore Giordano, membro dell’associazione “I Giocondi” nonché fotografo ufficiale dell’evento, il dott. Stanislao Scognamiglio, storico locale. A moderare l’incontro l’avv. Silvana De Gregorio, vicepresidente de “La Cetra Angelica”.

A fare da protagonista è stato proprio il frate francescano: padre Claudio Joris ha illustrato le modalità con cui è nata l’idea di proporre il presepe vivente nelle strade della parrocchia di S. Antonio, sottolineando il fatto che la manifestazione si è svolta nei primi anni solo nelle sale del convento e pian piano si è estesa nelle vie del quartiere di via Università. Il parroco ha condiviso con i presenti la sua volontà di migliorare la rappresentazione sempre di più di anno in anno, magari estendendo la stessa ad ulteriori spazi. Il suo ringraziamento più vivo è andato al Comune di Portici, per il sostegno economico sempre offerto, e al preside della facoltà di Agraria per la disponibilità degli spazi della Reggia. Il prof. Paolo Masi ha confermato fortemente la sua intenzione di contribuire all’iniziativa mettendo a disposizione i vasti spazi del Palazzo Reale, considerato come un bene appartenente ai cittadini e dunque meritevole di essere valorizzato e salvaguardato. L’assessore Pignalosa, anch’egli entusiasta di essere stati i primi a dare vita ad un evento così importante per la città, ha tenuto ad evidenziare l’importanza di aver scelto quale teatro del presepe una zona di Portici che per molti aspetti versa in condizioni deficitarie.

Altro intervento ricco di spunti interessanti è stato quello del dott. Scognamiglio, brillante storico locale, che ha allietato gli astanti con alcuni cenni storici sulle modalità con cui gli abitanti di Portici hanno vissuto il Natale nel corso dei secoli. In particolare ha ricordato il ruolo della corte dei Borboni, i quali incrementarono l’interesse verso la rappresentazione del presepe, in forma plastica, realizzato con statue artigianali abbigliate alla moda del tempo con vestiti cuciti direttamente dalle dame di corte. Lo stesso papa Pio IX, al tempo in cui dimorò per alcuni mesi del 1849 nello stesso Palazzo Reale, ebbe l’occasione di benedire i bambinelli di tutti i presepi del popolo.

Ultimo intervento è stato quello del dott. Luigi De Simone, autore e regista della rappresentazione, che da trent’anni si svolge la notte di Natale a S. Anastasia. Egli ha posto l’attenzione del pubblico sui caratteri francescani della sua ispirazione. Membro del Terz’Ordine Francescano Secolare, egli ha voluto mettere in scena lo stupore che per primo san Francesco provò nel vedere con gli occhi e col cuore la nascita del Bambinello di Betlemme, che, trasportato ai tempi di oggi significa rinvigorire il valore della famiglia mononucleare quale unico valido contesto per la crescita della persona. Il grande successo riscosso negli anni testimonia il raggiungimento del suo scopo. L’occasione della conferenza è stata colta anche per presentare il libro “Quannenascette Ninno – Un Presepe vivente si fa teatro dell’anima” dello stesso De Simone, corredato da fotografie di Salvatore Giordano. Il testo descrive il significato della manifestazione, le singole scene con tutto il loro carico ideologico, ispirato alla pedagogia di Gesù Cristo.

Dunque, l’appuntamento è al 22 dicembre per vedere un presepe quale teatro dell’anima.

Roberta Avilia