Kalashnikov e i sensi di colpa in punto di morte per le vittime del suo Ak-47

kalashnikov_holding_47--400x300Fu assalito dai sensi di colpa per la morte di decine di migliaia di persone uccise dai colpi di uno degli Ak-47 diffusi in tutto il mondo (fra originali e copie si stima che ve ne siano 100 milioni). Otto mesi prima di morire, Mikhail Kalashnikov scrisse una lunga accorata lettera al Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill in cui denunciava l”’insopportabile dolore spirituale” per le numerose morti provocate dall’arma che aveva progettato dopo la ‘grande guerra patriottica’. Kirill gli rispose che doveva stare tranquillo, perche’ il suo era ”un esempio risplendente di patriottismo”, come ha spiegato il portavoce, Alexandr Volkov, citato dall’Izvestia. La Chiesa, ha sottolineato Volkov, sostiene sia i progettisti che i soldati che usano un’arma, quando questa e’ usata per la difesa della madrepatria. Kalashnikov, che e’ morto il mese scorso a 94 anni, non ha mai brevettato la sua invenzione e si era limitato a esprimere, nel 2009, il suo rincrescimento per l’uso che ne avevano fatto i terroristi.”Continuo a pormi la stessa domanda irrisolta, se il mio fucile ha provocato morti, puo’ allora essere che io, un cristiano e un ortodosso, sia responsabile per queste morti?”, aveva scritto Kalashnikov, che entro’ per la prima volta in una chiesa all’eta’ di 91 anni e si fece battezzare poco dopo.

 

fonte: Kalashnikov e i sensi di colpa in punto di morte per le vittime del suo Ak-47 – Adnkronos Esteri.